L’Eretico – Il Partito Democratico e la mancanza di autocritica dinanzi alla sconfitta

L’Eretico – Il Partito Democratico e la mancanza di autocritica dinanzi alla sconfitta

L'Eretico - Nella Sacra Bibbia è scritto: "il riconoscimento dell'errore è l'inizio della salvezza". Il PD dovrebbe far tesoro di questa massima. Da osservatore della politica la cosa che mi ha più sconcertato non è stata tanto la dimensione della debacle elettorale del Partito Democratico (che è passato dal 42% delle europee al 18% delle politiche con un' emorragia di 6 milioni di voti), quanto la totale mancanza di autocritica da parte dei suoi dirigenti.

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Il PD è passato dal 42% delle europee al 18% delle politiche perdendo più di 6 milioni di voti. Una sconfitta elettorale di dimensioni bibliche dovuta ad una serie di errori strategici ma, soprattutto, all’incapacità di fare autocritica, di imparare dai propri errori. Una incapacità figlia della presunzione di certi dirigenti di partito che, convinti della propria “superiorità intellettuale”, si pongono fuori dalla realtà. Una incapacità che potrebbe essere fatale per la sopravvivenza del partito stesso.

Nella Sacra Bibbia è scritto: “il riconoscimento dell’errore è l’inizio della salvezza”. Il PD dovrebbe far tesoro di questa massima. Da osservatore della politica la cosa che mi ha più sconcertato non è stata tanto la dimensione della debacle elettorale del Partito Democratico (che è passato dal 42% delle europee al 18% delle politiche con un’ emorragia di 6 milioni di voti), quanto la totale mancanza di autocritica da parte dei suoi dirigenti.

Non ho sentito un solo esponente del Partito Democratico, sia a livello nazionale che locale, dire queste semplici parole: “Abbiamo sbagliato, scusate. Ripartiamo dai nostri errori per risalire la china”. Sarebbero bastate queste parole. E invece no. All’interno del PD aleggia sempre quest’aria di supremazia intellettuale che spesso sconfina nella presunzione.

Ho sentito molti esponenti, anche autorevoli, del PD affermare: “Abbiamo perso perché gli italiani si sono fatti abbindolare dalle cavolate della Lega e del Movimento Cinque Stelle”. Parafrasando: “Abbiamo perso perché gli italiani sono un popolo di coglioni ignoranti che hanno votato Lega e Movimento Cinque Stelle anziché votare noi che siamo i più bravi”.

Eh no signori miei! Non funziona così! Se quando da ragazzi avete frequentato le scuole di formazione politica (e la Sinistra ne ha avute di eccellenti) foste stati più attenti, dovreste sapere che dinanzi alla sconfitta si fa sempre autocritica. Non si spara a zero sull’elettorato. Questo serve solo ad andare ancora di più sulle “balle” alla gente.

Allora, dato che avete grosse difficoltà nel fare autocritica, vi voglio dare degli “aiutini”. Prendeteli come degli spunti di riflessione sui quali ragionare nei circoli.

– Il Lavoro. Questo è un tema caro alla Sinistra storica. Il lavoro, la sua qualità, la sua difesa. Il Partito Democratico ha completamente abbandonato questo tema fondamentale, lasciando un vuoto gigantesco di cui ne fanno le spese la classe operaia e lavoratrice. Non ci meravigliamo poi se al Nord più del 70% degli operai vota Lega.
– La Scuola. La riforma della scuola è stato un boomerang. Tre miliardi di investimenti per riuscire a scontentare tutti. 900 mila insegnanti incazzati neri. E nessuno che abbia tentato un dialogo, un riavvicinamento con questo mondo, perdendosi definitivamente.
– La Pubblica Amministrazione e il Riordino delle Province. O manteniamo in vita le Province come ente intermedio tra Regione e Comuni conferendogli pieni poteri e piena dignità. Oppure andavano abolite aumentando le competenze e le risorse di Regioni e Comuni. A cosa servono queste Province senza un centesimo? E senza legittimazione politica, dato che i rappresentanti vengono eletti con consultazioni di secondo livello?
– La Sicurezza. Sul tema della sicurezza il PD si è proprio chiamato fuori dal dibattito politico. A volte facendo come lo struzzo, ossia ignorando, minimizzando il problema. Altre volte additando chi poneva il tema della sicurezza come reazionario, razzista, xenofobo, aprendo un’ “autostrada” elettorale alla Lega di Salvini.

Se i dirigenti del Partito Democratico osservassero i dati Istat saprebbero che l’80% degli italiani ha paura, sente un bisogno di sicurezza. Sicurezza. Non razzismo, non xenofobia. Sicurezza intesa come necessità di vivere serenamente e in pace, vedendo tutelati e difesi i propri famigliari, le proprie attività, i luoghi dove si esercita la convivenza civile.

Quando un partito perde la metà del proprio elettorato dovrebbe guardare in faccia la realtà. Invece osservando i dirigenti del PD mi sembrano più impegnati ad organizzare cene per capire come fondare un nuovo partito piuttosto che a fare i conti con la realtà.
Non basta cambiare nome. Bisogna cambiare le teste. Perché ad oggi, qualora qualcuno ancora no non se ne fosse accorto, il Partito Democratico è un partito fuori dalla realtà.

Foto Fisioterapy Center

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