L’Eretico – Il futuro di un territorio sacrificato sull’altare dell’auto-conservazione politica

L’Eretico – Il futuro di un territorio sacrificato sull’altare dell’auto-conservazione politica

L'Eretico - VITERBO - Siamo sicuri che, negli ultimi trent’anni, i politici eletti da questo territorio, quando sono andati a Roma ne abbiano difeso gli interessi a costo della propria poltrona? Oppure hanno barattato la dignità di un intero popolo pur di conservare la il proprio status?

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VITERBO – Viterbo è una città meravigliosa. Ha tutto quello che serve per essere una terra ricca e prospera. Per attrarre turisti ed investitori: storia, cultura, bellezze naturali, una posizione strategica (vicinanza con Roma e con Civitavecchia, il più grande porto per turisti croceristi del Mediterraneo).

Eppure il turismo non decolla. L’economia è stagnante. I servizi al cittadino carenti. La sanità non ne parliamo… La visione del futuro completamente assente. Viaggiando e osservando quello che accade fuori regione il paragone con le città dell’Umbria e della Toscana (tanto per non andare troppo lontano) è impietoso su tutti i livelli.

C’è da vergognarsi per lo stato pietoso in cui ci hanno ridotto. Mi fermo e chiedo a me stesso: cosa è andato storto? Perché Viterbo sembra l’ultima provincia dell’ impero? Chi ha gestito il potere politico negli ultimi trent’anni ha fatto gli interessi di questo territorio? È stato capace di difenderlo? Si è esposto? Ha rispettato il mandato che i cittadini gli avevano conferito? La risposta è tristemente semplice: assolutamente no.

Negli ultimi trent’ anni i nostri politici eletti quando sono andati a Roma non si sono preoccupati di fare il bene del territorio che li aveva eletti. Non hanno battuto il pugno sui tavoli pretendendo rispetto per la propria gente. Non si sono esposti davanti ai leader romani… Hanno sacrificato il futuro di un territorio sull’altare della loro auto-conservazione politica.

Meglio non dare fastidio. Meglio non inimicarsi i leader nazionali. Meglio mantenere il proprio status e i benefici che ne conseguono il più a lungo possibile. E gestire la “piccola” Viterbo come un potentato locale dove dare prove muscolari della propria statura politica. Cari signori, la vostra azione auto-conservazione politica a scapito della lotta per la difesa della dignità di un territorio ci ha condannato ad essere quello che siamo attualmente.

Quando i nostri figli sono costretti ad andarsene di casa per cercare lavoro altrove sappiamo chi dobbiamo ringraziare. È tempo che gli uomini e le donne di questa terra aprano gli occhi su quello che è successo negli ultimi trent’anni. E che decidano di sostenere persone oneste, capaci di andare a Roma a battersi per difendere gli interessi di questo territorio. Persone capaci di amarlo, non di saccheggiarlo.

Il vento del cambiamento soffia forte. Molti di questi signori sono stati spazzati via, altri lo saranno a breve. Forse non tutto è perduto. O forse sì. La rivoluzione si fa nella cabina elettorale, con la matita in mano. Comunque vada è un ottimo punto di ripartenza per riconquistare quella dignità che nessuno ha avuto il coraggio di difendere.

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