di Federica Salomoni

Sole bellissimo oggi – scrivo di venerdì (N.d.A.) – fa caldo e sarebbe la giornata ideale da passare all’aria aperta: la giornata perfetta per sposarsi. Da qualche settimana, infatti, è ripartita la stagione delle cerimonie, matrimoni soprattutto.

Da una manciata di minuti ho finito di definire il bouquet da sposa con una ragazza che convolerà a nozze nelle prossime settimane e ho pensato di scrivere di questo in questo pezzo, in fondo ci sono tante piccole norme del galateo da rispettare, tante piccole curiosità, pronti?

Partiamo!

Il bouquet è ornamento esclusivo della sposa, tradizione vuole che debba essere fatto recapitare dallo sposo il giorno stesso della cerimonia e che a pagarlo sia la suocera; tuttavia, visto che la prima regola per la riuscita del mazzo di fiori è che debba essere realizzato in base alla figura della sposa e coordinato all’abito si tende ormai a sceglierlo insieme a lei e a non rivelarne i dettagli allo sposo come si fa per il vestito nuziale.

Se il matrimonio è molto tradizionale consiglio di farlo scegliere alla sposa e lasciare il saldo alla mamma dello sposo, al futuro marito consiglio, come gesto di galanteria d’altri tempi ma sempre gradito, di far recapitare alla sposa un mazzo di fiori freschi il giorno stesso del matrimonio. 

Come ornamento esclusivo della sposa, non dovrebbe essere richiamato nell’addobbo né in altri bouquet ad esempio quello delle damigelle.

Come si sceglie dunque il bouquet?

Il galateo attribuisce grande importanza al rispetto delle proporzioni nell’abbigliamento, il rispetto di esse contraddistingue una donna elegante dalle altre un bouquet non adatto alle “proporzioni” può allo stesso modo rovinare l’eleganza dell’intera mise o alterare la figura della sposa ecco perché il bouquet si “costruisce” su misura. 

Una sposa dalla figura minuta porterà un bouquet tondeggiante non molto grande e con dei piccoli fiori, una sposa giunonica e molto alta avrà un bouquet cadente, più morbido formato da gruppi di fiori montati su ferretto e che cadano. Per le spose minute il bouquet ricadente non è adatto si preferisce quello a goccia, più piccolo e con una piccola punta rivolta verso il basso. È comunque tecnicamente complesso e meno naturale nello stile rispetto ad un bouquet tondeggiante che può essere più “spettinato”.

Il fascio di fiori da appoggiare al braccio era di moda fino ai primi anni 2000, di norma calle o rose ed adatto a spose molto alte o a spose che indossano tailleur. Qualora non si voglia lanciare il bouquet, come da tradizione, si può realizzare il bouquet a corolla, un bouquet tondo creato dall’unione di 4 o 5 piccoli mazzi che al termine del ricevimento si potranno donare alla amiche, alle testimoni o damigelle.

Di qualunque foggia esso sia, in ogni caso si porta con disinvoltura e grazia all’altezza della vita non troppo attaccato alla figura né troppo lontano e si tiene in mano in pochi momenti cruciali: all’ingresso in chiesa o comune o ovunque si celebri la cerimonia, all’uscita della chiesa o al termine della cerimonia e in tutte le foto di rito, il resto del tempo va posato.

Molte mi chiedono come poterlo conservare, il galateo ci dice che non dovrebbe essere conservato, molto spesso i fiori con cui è realizzato non seccano adeguatamente o non mantengono forma e petali, se avete questo desiderio scegliete un bouquet di rose. Di norma se si vuole conservare il bouquet al punto da essiccarlo di certo non si vorrà lanciarlo quindi si prepara un secondo bouquet “da lancio” più piccolo e con fiori di minor pregio.

Consiglio sempre di usare fiori di stagione o comunque dei fiori che abbiano una lunga tenuta, il bouquet deve durare un’intera giornata e non c’è nulla di più brutto dei fiori appassiti in una giornata così importante.

In molte mi chiedono qualche fiore d’arancio all’interno del proprio bouquet, molto usato in passato e simbolo di fertilità, è un fiore magnifico e molto profumato ma molto stagionale e di brevissima durata, al suo posto consiglio della bellissima bouvardia che lo ricorda tantissimo, se mi permettete una confidenza il bouquet realizzato interamente di bouvardia bianca è tra le cose più belle che abbia mai realizzato, romantico molto chic e davvero durevole nelle giornate calde.

E per lo sposo?

Di norma quando realizzo un bouquet da sposa credo una bottoniera in omaggio, una mia carineria agli sposi, come fiore all’occhiello con gli stessi fiori: un vero tocco di classe.

Permettetemi infine di spezzare una lancia a favore della mia categoria. Un bouquet da sposa non ha un costo elevato solo perché contiene la dicitura “da sposa” come spesso sento dire, è altro rispetto ad un mazzo di fiori “comune”. 

Un mazzo di fiori è molto veloce da realizzare – tranne per me che ci metto mezz’ora a farne uno perché mi piace che sia molto curato anche se piccolo e per fare le cose fatte bene ci vuole tempo – ma non è adatto a stare fuori dall’acqua, è più grossolano di un bouquet da sposa, meno elegante e più vaporoso è privo cioè di quei requisiti – la lunga durata e la cura del dettaglio visto che deve comparire in ogni foto – e soprattutto è le tecniche con cui viene realizzato sono completamente diverse La ferrettatura dei singoli elementi per esempio.

Una rosmelia, un bouquet da sposa molto particolare che sembra un’unica gigantesca rosa, richiede tra le 30 e le 40 rose acquistate con largo anticipo affinché i petali si aprano e possano essere usati a coppia o singoli su ferretti metallici molto sottili e rivestiti di un nastro adesivo specifico, richiede almeno 3-4 ore di lavoro ed ha un prezzo importante. Richiede grande tecnica e manualità.

Non ditelo a nessuno ma lo stile naturale del bouquet tondo per me è sempre la scelta migliore