Backstage – Galeotto fu Facebook e chi lo usa (male)

Backstage – Galeotto fu Facebook e chi lo usa (male)

Homepage - Succede che un giornalista scriva un pezzo su un fatto di cronaca. E succede pure che questo articolo sollevi proteste: accade spesso, soprattutto quando si toccano temi sensibili, come i disagi provocati dalla neve e la risposta da parte degli enti e delle istituzioni preposti alla salvaguardia della pubblica incolumità

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Succede che un giornalista (Roberto Pomi, direttore de “La Fune”) scriva un pezzo su un fatto di cronaca (nella fattispecie, la nevicata di qualche giorno fa a Viterbo). E succede pure che questo articolo sollevi proteste: accade spesso, soprattutto quando si toccano temi sensibili, come appunto i disagi provocati dalla neve e la risposta da parte degli enti e delle istituzioni preposti alla salvaguardia della pubblica incolumità.

Succede che lo scritto in questione possa non piacere al sindaco e all’amministrazione comunale: non è una notizia. Soprattutto se ci sono critiche, la replica è inevitabile, persino doverosa. Siamo in democrazia, perbacco.

Succede assai più raramente che il sindaco in questione (Giovanni Arena, primo cittadino di Viterbo dal giugno 2018) decida di rispondere, ma stavolta non prende carta e penna per scrivere al giornale che ha pubblicato quell’articolo (il Corriere di Viterbo): è la procedura consueta e sempre usata in questi casi. No, il signor sindaco utilizza Facebook e pubblica un post sulla sua pagina personale in cui sostiene le sue ragioni, criticando pesantemente l’articolo. Per carità, non c’è da scandalizzarsi, visto che i social sono ormai diventati uno strumento di comunicazione abituale.

Qui non si sta mettendo in discussione il contenuto di quello scritto e nemmeno le critiche “areniane”: ognuno può pensarla come vuole. Quando però si entra nei livelli istituzionali, vanno rispettate le regole e queste dicono che il sindaco non può replicare usando Facebook che, fino a prova contraria, non è un canale di comunicazione ufficiale. Ma il bello deve ancora venire, come diceva quel tipo. Perché il post di Arena riceve tanti “mi piace” e molti commenti. Uno di questi deve essere particolarmente piaciuto al sindaco perché c’era scritto, tra l’altro, che “la mamma degli imbecilli è sempre incinta”. E’ offensivo nei riguardi del giornalista, ma Arena non se ne accorge (o fa finta) e replica definendo “grande” l’autore di quella frase.

Beh, questo non deve succedere. Il sindaco è sempre di tutti, anche di coloro che lo criticano (a torto o a ragione), non solo di quelli che lo osannano (a torto o a ragione). Nella foga di guadagnare consensi a basso prezzo, Arena lo ha dimenticato e si è lasciato andare ad un apprezzamento ancor più offensivo, se è possibile. E peraltro non è la prima volta che il primo cittadino si lascia andare: qualche settimana fa, in Sala d’Ercole, ha “sbroccato” (come dicono a Bolzano) contro la consigliera comunale Chiara Frontini (quella che da sola lo aveva tenuto sulla graticola in occasione del ballottaggio) accusandola di “demagogia”. Per mettere fine agli improperi, lo dovettero portar via quasi di peso dalla sala del Consiglio. Sono comportamenti inopportuni, inadeguati e inaccettabili da parte di chi, per definizione, deve rappresentare tutti e sempre.

Il sindaco Arena aveva e ha i mezzi per rispondere e replicare all’articolo incriminato ad ogni livello. Se ne ravvisasse la necessità, può pure tutelarsi in sede giudiziaria: sarà poi un giudice a stabilire se ci sono gli estremi della diffamazione a mezzo stampa. Non dovrebbe invece affidare le sue considerazioni ad un social network qualunque e abbandonarsi per di più a commenti assai poco opportuni.

Ps. Per la cronaca e per completezza, la categoria dei cosiddetti giornalisti si è ben guardata dal prendere posizione pubblicamente. Pochissime (una mano sola basta e avanza) le attestazioni di solidarietà a Roberto Pomi e tutte private. Meglio stare sempre a comunque dalla parte del “padrone” di turno: non si sa mai… Ugualmente privati ma più numerosi, invece, gli interventi di consiglieri comunali (anche di maggioranza). Anche in questo caso, comunque, meglio non esporsi…

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