Backstage – La crisi in Comune non conviene a nessuno

Backstage – La crisi in Comune non conviene a nessuno

Homepage - La crisi al Comune di Viterbo è in realtà solo una maniera per fortificare le proprie posizioni e di fatto non conviene a nessuno dei contendenti. Fondazione non può tirare troppo la corda sull'assessore De Carolis perché rischia di trovarsi fuori dalla maggioranza, anche se non è che l'operato dell'esponente di FdI sia particolarmente gradito fra i suoi stessi sostenitori. Alla resa dei conti si andrà avanti così perché a toccare una sola casella si rischia il crollo dell'intero cucuzzaro.

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C’è qualcosa di strano in quella che è stata definita “crisi” nell’amministrazione comunale di Viterbo. In realtà, sembra più una lotta di potere all’interno di una maggioranza che sembra unita solo sulla carta ma che, in realtà, lo è molto meno. Non è il caso di citare le fonti, ma al centro del contendere ci sono beghe antiche tra i fondaroli di Santucci e i fratellitaliani di derivazione rotelliana. E sono antiche perché risalgono addirittura alla nascita della Giunta quando con un colpo da maestro il leader di Fondazione riuscì a piazzare due dei suoi nella stanza dei bottoni, compresa la compagna. Ma da allora (due anni fa) non è tanto in discussione il ruolo della signora Mancini quanto il fatto che i civici di centrodestra con due soli consiglieri possano vantare altrettanti assessori. Una proporzione che non piacque a nessuno, tanto meno alla Rotelli’s band.

Gli screzi e i distinguo non sono mancati nel corso dei mesi e a finire sempre più spesso sulla graticola di Santucci è stato l’assessore De Carolis, fratelloitaliano della prima ora, che in verità ha fatto di tutto per attirarsi critiche da ogni parte. Si pensi al flop del villaggio natalizio dell’anno scorso, ai 50mila euro per il concerto di Cristicchi, agli eventi (che ancora non ci sono) dell’estate 2020 e, last but not least, alla vicenda dell’affidamento della piscina comunale alla Federnuoto. Proprio su questo tema, in commissione, il fondarolo Insogna si era astenuto, sollevando diverse eccezioni. La reazione è stata abbastanza infantile: gli assessori di FdI non discuteranno più le delibere portate in giunta dai colleghi di Fondazione. Un po’ come il proprietario del pallone che decide lui chi e quando giocare… A questo punto anche la Lega (che già deve digerire la caduta dell’amministrazione di Civita Castellana dopo appena un anno) ha alzato la voce con la richiesta di un chiarimento generale e, per quanto possibile, definitivo.

Nell’incontro tra il sindaco e i capigruppo di ieri, è venuto fuori che tutti vogliono continuare e che nessuno vuole la crisi. E allora? Arena ha cercato di mediare e ha individuato nella redistribuzione degli incarichi ai dirigenti la soluzione del problema, oltre ad un maggiore impegno e disponibilità da parte degli assessori. Come se bastasse cambiare un po’ di mansioni amministrative per trovare la quadra… In realtà, la questione resta politica, ma tutti si rendono conto che non è proprio il caso di tirare troppo la corda. Lo sa in primis il navigatissimo Gianmaria Santucci che potrebbe trovarsi addirittura fuori visto che la maggioranza avrebbe i numeri per amministrare anche senza il contributo di Fondazione. Tanto più che le sliding doors comunali segnalano il rientro nell’alveo dei sostenitori del consigliere Purchiaroni, eletto con Forza Italia, passato al gruppo misto ed ora in procinto di tornare alla casa madre o da quelle parti. I numeri sarebbero certo più risicati, ma comunque sufficienti per andare avanti. E nemmeno si può continuare a bersagliare l’ineffabile De Carolis, a difesa del quale si è già schierata la contraerea rotelliana, anche se in privato non è che tutti i fratellitaliani sarebbero particolarmente contenti del suo operato.

Insomma, non una crisi ma solo un temporale estivo: un puzzle che necessiterebbe di un chiarimento vero che però non ci sarà perché gli equilibri sono così precari che a toccare un solo elemento si rischia di far crollare l’intero cucuzzaro.

 

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