Backstage –  La debacle del Montalbano de’ Noantri

Backstage – La debacle del Montalbano de’ Noantri

Homepage - Più che il 67. posto di Giovanni Arena nella graduatoria di gradimento dei sindaci dei capoluoghi italiani, realizzata Sole 24 Ore, fa scalpore il pessimo risultato conseguito dal governatore del Lazio Nicola Zingaretti: ultimo posto. Un dato allarmante perché il Montalbano de' Noantri non è solo il presidente di una delle regioni più importanti, ma è soprattutto il segretario del Pd. Una lettura politica del pessimo risultato suggerirebbe una valutazione legata proprio al ruolo di responsabile del principale alleato dei Cinquestelle alla guida del governo

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Più che il 67. posto di Giovanni Arena nella graduatoria di gradimento dei sindaci dei capoluoghi italiani, realizzata Sole 24 Ore, fa scalpore il pessimo risultato conseguito dal governatore del Lazio Nicola Zingaretti: ultimo posto. Un dato allarmante perché il Montalbano de’ Noantri non è solo il presidente di una delle regioni più importanti, ma è soprattutto il segretario del Pd. Una lettura politica del pessimo risultato suggerirebbe una valutazione legata proprio al ruolo di responsabile del principale alleato dei Cinquestelle alla guida del governo, anche perché in quella speciale  graduatoria la penultima posizione è occupata da un altro importante esponente democrat, Michele Emiliano che guida (male) la Puglia da dieci anni.

Il prestigioso quotidiano economico sottolinea che le risultanze dell’indagine sono fortemente influenzate dalle vicende legate al coronavirus e dalla gestione delle emergenze. Al primo posto, con un gradimento plebiscitario del 70%, c’è Luca Zaia (Veneto), seguito da Massimiliano Fedriga (Friuli Venezia Giulia), Donatella Tesei (Umbria) e Jole Santelli (Calabria); al quinto posto  Stefano Bonaccini (Emilia Romagna), il migliore del centrosinistra. Non convince troppo Vincenzo De Luca, presidente della Campania, all’undicesimo posto; ancor meno il lombardo Attilio Fontana, tredicesimo. Insomma, i cittadini hanno espresso certamente valutazioni legate ai comportamenti durante i mesi più duri dell’isolamento, ma hanno anche valutato in generale il comportamento dei governatori. E’ un dato di fatto, ad esempio, che Zingaretti ha chiuso tanti piccoli ospedali del Lazio e quelli rimasti aperti sono stati fortemente ridotti nella loro operatività, nonostante i proclami lanciati dallo stesso presidente, dall’assessore al ramo e dalle Asl competenti: fattori che si sono rivelati decisivi nei terribili giorni dell’emergenza.

Per quanto riguarda i sindaci, Arena se la cava con il 67. posto, con un gradimento del 52%, in crescita dello 0.9% rispetto al 51,1 dell’elezione. Bene nel Lazio il primo di cittadino di Latina, Damiano Coletta (9.) e Nicola Ottaviani (Frosinone), al 26. posto; Antonio Cicchetti (Rieti) occupa la posizione numero 68. Malissimo Virginia Raggi, penultima della graduatoria; precede soltanto il sindaco Palermo Leoluca Orlando. Male la cinquestelle Chiara Appendino (Torino), 97esima, e anche Luigi De Magistris (Napoli), centesimo. Posizione numero 52 per Giuseppe Sala, primo cittadino di Milano. I primi tre posti sono occupati da Antonio Decaro (Bari), Cateno De Luca (Messina) e Giorgio Gori (Bergamo).

E’ vero, questi sondaggi non possono essere presi per oro colato, ma è indubbio che forniscono una tendenza che sarebbe sbagliato non tenere presente. Se ne renda conto Zingaretti, magari abbandonando quella spocchia che da sempre caratterizza il suo operato, costantemente esaltato dal suo delfino by Canepina. E se ne renda conto anche Arena, magari tirando le orecchie a qualche assessore (più di qualcuno, in verità) che chiacchiera molto, soprattutto sui social, ma che conclude assai poco.

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