La politica, tra “uomini traino” e “uomini trainati”. Ma occhio alla “leadership tossica”

La politica, tra “uomini traino” e “uomini trainati”. Ma occhio alla “leadership tossica”

Editoriali - Signori carissimi siamo alla vigilia della tempesta perfetta. Tutto da qui a pochi mesi sarà rimesso in gioco e il mondo di Tuscia, così come lo conoscete, potrebbe non esistere più.

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Signori carissimi siamo alla vigilia della tempesta perfetta. Tutto da qui a pochi mesi sarà rimesso in gioco e il mondo di Tuscia, così come lo conoscete, potrebbe non esistere più. Subito oltre “la barriera” del voto – il filotto nel Viterbese è straordinario: regionali, politiche e comunali nel capoluogo – un nuovo mondo. Tutto nuovo? Tutto vecchio? Metà vecchio e metà nuovo oppure vecchio vestito di nuovo o nuovo vestito di vecchio? Impossibile saperlo, anche quelli bravi in realtà non fanno altro che scommettere. Tante le variabili in ballo, servirebbe un cervellone da Nasa. Ma non basterebbe.

Quello che ci auguriamo, consapevoli che non proprio tutti condivideranno questa nostra speranza, è che dall’altra parte della barriera primaverile potremo trovare politici positivi. E con questo termine intendiamo quelli innamorati del proprio territorio, intelligenti e capaci. Quelli pronti a costruire squadre di lavoro e non corti di nani e ballerine. 

Il demiurgo del mondo che sarà è la gente e con quanto stiamo scrivendo ci auguriamo di fornire spunti utili a fare la migliore scelta possibile. A guardare lo scenario politico locale appare chiaro che la prima distinzione da apportare nel “bestiario” è tra uomini (o donne) trainanti e quelli/e trainate. I partiti politici per acquistare credibilità farebbero bene a fare molta attenzione a questa distinzione. Chi tra gli attori in ballo nei vari partiti porta davvero voti al partito e quanti invece vengono trainati? Avere chiaro questo aiuta a fare selezione e a lavorare per liberare lo scenario dai “trainati”, scaltri “topi” da Palazzo che stanno “colà dove si puote” anche se nessuno (degli elettori) ce li vorrebbe. Se i partiti facessero piazza pulita di questi furbi farebbero un gran servizio a quella “cosuccia” che si chiama democrazia. Scusate se è poco.

Poi c’è un’altra distinzione importante da fare tra i “trainanti”. C’è infatti “trainante” e “trainante”. Chi incassa voti perché stimato e riconosciuto come portatore di idee e capacità interessanti e chi invece è macchina da voti perché attivatore di clientele. In questo secondo caso ci troviamo davanti a una leadership tossica, che spacca la società e divide i cittadini tra “unti del Signore” (quelli che ottengono lavoro e prebende) e “sfigati” tutti gli altri. Anche in questo caso i partiti prima e i cittadini poi dovrebbero fare piazza pulita da questi leader tossici. Anche loro grandi affossatori della democrazia e simboli di un pensiero devastante nei Paesi civili: “arraffa quello che puoi”. 

 

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