Il rischio di Mo.Ri (re) schiacciati tra Pd e centrodestra

Il rischio di Mo.Ri (re) schiacciati tra Pd e centrodestra

Editoriali - Se né dalle parti del Pd né nell'area del centrodestra volessero cedere alla logica dell'alleanza con i Mo.Ri questi ultimi finirebbero per essere schiacciati lì al centro. Lo stesso centro che come spazio politico è territorio di conquista del Pd renziano e al tempo stesso delle classiche formazioni del centrodestra, nate in ottica bipolaristica.

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Quella di oggi è stata una giornata importante per il panorama politico viterbese. Due gli appuntamenti significativi: l’incontro dei Mo.Ri alle Terme Salus e la direzione provinciale del Pd a Palazzo Gentili.

In realtà il piatto forte del giorno è stato servito in quel di via Saffi. Qui il segretario democratico Andrea Egidi ha affermato un concetto interessante: “Frequento gli ambienti romani del Pd e qui c’è l’aria del nazionale e la prospettiva politica del Pd di Renzi non è declinata alla voce “Partito della Nazione”.

Messaggio chiaro e denso di significato politico. In effetti l’operazione dei Moderati e Riformisti, avviata in terra di Tuscia e ben vista dall’ala “fioroniana” del Partito Democratico nasce nel segno del “Partito della Nazione”. E avrebbe senso solo in questo specifico quadro. Venendo meno l’intenzione renziana, ammesso che le cose siano davvero come le inquadra Egidi (ma a onor del vero anche a noi risultano essere così), di un Partito della Nazione e ritornando in auge l’idea del Pd come partito a vocazione maggioritaria l’operazione Mo.Ri rischierebbe di non avere un grande appeal.

Anche perché a destra non pare tirare aria di possibili alleanze con la neonata forza politica. Pensare il contrario significherebbe ritenere superato il bipolarismo e avallare la nascita e la sussistenza di un soggetto terzo, buono per fare da ago della bilancia. Ma è veramente interesse del Pd o di un eventuale riaggregato soggetto di centrodestra appoggiare, stringendoci alleanze, lo schema insito nell’operazione Moderati e Riformisti?

Se né dalle parti del Pd né nell’area del centrodestra volessero cedere alla logica dell’alleanza con i Mo.Ri questi ultimi finirebbero per essere schiacciati lì al centro. Lo stesso centro che come spazio politico è territorio di conquista del Pd renziano e al tempo stesso delle classiche formazioni del centrodestra, nate in ottica bipolaristica.

Insomma le sorti dei Mo.Ri, più che dai Mo.Ri stessi dipenderanno dalle scelte degli altri. Il Pd, con l’approvazione del documento presentato dalla segreteria Egidi, ha parlato piuttosto chiaramente. E il messaggio suona così: “L’elettorato al centro deve essere conquistato dal Pd e non da altri soggetti alleati”. Il centrodestra dovrà dire la sua, anche se al momento sembrano prevalere le logiche bipolariste.

Tra l’altro i Mo.Ri portano con sé la debolezza di non avere sponde politiche a più alti livelli. Questo complica la vita anche in vista delle prossime amministrative. Quale candidato sindaco di centrosinistra pronto a correre per il bis può ritenere saggio sganciarsi dalla forza politica che governa la Regione, con la centralità a livello di fondi che la Pisana ha, per avventurarsi su questa nuova strada? Ai prossimi mesi l’ardua sentenza.

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