I bilanci non cambiano la città? Ma lei che cosa ci sta a fare?

I bilanci non cambiano la città? Ma lei che cosa ci sta a fare?

Editoriali - A chi crede che la politica non possa fare chiediamo di starne lontani. La loro presenza rappresenta infatti un danno, un blocco e anche una disgrazia per i territori.

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Punto uno: per noi la politica è una roba seria. Punto due: il bilancio è lo strumento principe dell’azione politica, perché è nel bilancio che si prendono le decisioni strategiche su come investire le risorse di un Comune. Punto tre: i soldi ci sono, quello che spesso manca è la buona volontà e le idee capaci di costruire futuro e prospettive di crescita e lavoro per le famiglie e per i ragazzi.

Premesse fatte veniamo al sodo. Il discorso di Filippo Rossi nell’ultimo consiglio comunale è, a nostro modesto giudizio, un’icona. Segna un momento centrale nella politica viterbese e traccia uno scenario diverso per il futuro. Tattica politica? Sì, sicuramente. Ma a questo punto “della festa” “non ce ne può fregà di meno”. Tanto per dirla alla Rossi.

In queste ore ha senso mettere al centro le parole del leader di Viva Viterbo, del suo discorso di annuncio dell’uscita. Attacco durissimo a Michelini e al passaggio del suo discorso dove il sindaco dice candidamente che “i bilanci non cambiano la città”. Giusta la domanda di Rossi: “Se i bilanci non servono a questo lei che ci sta a fare? Me lo spiega? Lo spiega ai cittadini?”.

Michelini di fatto ha incarnato una visione del mondo. La visione di quel pezzo di classe politica che quando governa crede di non poter fare molto e che attiva a iosa il mantra del “non ci sono i soldi”, delle “nozze con i fichi secchi” e roba varia. Rossi rompe il gioco, inchioda nell’immaginario collettivo una realtà diversa: i soldi ci sono, i Comuni se ben amministrati possono crescere e costruire sviluppo e occupazione. Sì, avete capito bene: lavoro per i vostri figli.

Una convinzione, questa seconda, che è da sempre al centro dell’anima e dello spirito de La Fune. Così abbiamo deciso di riprendere le domande di Rossi e ripeterle all’attuale sindaco: “I bilanci non cambiano la città? Ma lei che cosa ci sta a fare?”.

Non ci interessa nulla di Michelini o di Rossi, con tutto il rispetto. Ci interessano le prospettive e sappiamo distinguere quelle marce da quelle che contengono speranza. Dire e pensare che “un bilancio non serve a nulla” è, dal nostro punto di vista, falso e pericoloso. La resa della politica è qualcosa di pericoloso. Buono solo a mantenere lo status quo, buono solo ad alcuni. Che in genere sono quelli che occupano (e il termine è quantomai corretto) posizioni di vantaggio, di rendita. Da sempre abbiamo chiesto a Michelini di incarnare una prospettiva di speranza. Le sue parole dicono invece che la scelta psicologica e strategica è stata in senso opposto. La scelta della rinuncia, della politica come arma spuntata. Peccato che un bilancio muova milioni di euro e che la differenza si può fare, dipende da come li spendi.

A chi crede che la politica non possa fare chiediamo di starne lontani. La loro presenza rappresenta infatti un danno, un blocco e anche una disgrazia per i territori.

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