Mentis – Viaggio nelle buone pratiche, sulla scia delle smart city. Parliamo di bike sharing e free-floating

Mentis – Viaggio nelle buone pratiche, sulla scia delle smart city. Parliamo di bike sharing e free-floating

Mentis - Il tema delle “smart city” è senz'altro affascinante, e tocca tutti quei servizi che ogni città offre, sia a chi la abita ma anche a chi la visita, sopratutto nel caso delle città ad alta vocazione turistica. Parliamo quindi di tecnologia, informazione, comunicazione, energia, infrastrutture, sicurezza, ambiente, mobilità.

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Ero indeciso sul nome da dare a questa rubrica, che principalmente toccherà i temi delle buone pratiche, delle scelte sostenibili per il futuro di ogni città, dove cercherò di portare alla luce le esperienze di quelle che puntano a diventare “smart city.”

La scelta alla fine è ricaduta su “Mentis”. Mentis per la mitologia greca era una divinità della saggezza, della ragione e dell’intelligenza, quest’ultima dote necessaria per trovare, di volta in volta, soluzioni a problemi concreti. Mentis è anche la capacità di cogliere il Kairos, quello che per gli antichi greci era il “momento opportuno” per poter capire e vincere le sfide del presente.

Questi anni in amministrazione comunale mi hanno concesso la fortuna e il privilegio di conoscere molti amministratori, molte persone, di visitare molte città, di toccare con mano i problemi ma anche i sogni e la visione che ognuno di noi ha del territorio dove vive. 

Un lavoro di approfondimento, di studio delle realtà, di conoscenza dei luoghi in cui certe pratiche sono già in atto e che spero possa servire al nostro territorio per poter provare a cambiare passo o meglio, per stare al passo di un mondo che va sempre di più incontro alle nuove tecnologie e all’innovazione, in tutti i campi.

Il tema delle “smart city” è senz’altro affascinante, e tocca tutti quei servizi che ogni città offre, sia a chi la abita ma anche a chi la visita, sopratutto nel caso delle città ad alta vocazione turistica. Parliamo quindi di tecnologia, informazione, comunicazione, energia, infrastrutture, sicurezza, ambiente, mobilità.

Vorrei partire però con un tema, centrale, imprescindibile, e cioè dai cittadini. Sì, perché non può esistere una città smart senza che i cittadini assumano comportamenti smart. A proposito di questo mi è rimasto in mente un passaggio molto bello del libro ‘Il sogno di Solomeo’ di Brunello Cucinelli, che è quello in cui lui, citando una delle espressioni che amavano ripetere i Greci antichi, scrive: “Se davanti alla porta di casa tua è pulito, la tua città sarà pulita”.

E cito questo passaggio perché le città siamo noi, con i nostri comportamenti, con la nostra accoglienza, e ogni città è anche lo specchio di chi la abita e la vive. Recentemente ho visitato Rimini, presente nella top 30 delle città più smart d’Italia. Molti chilometri di pista ciclabile, e quindi da qui l’idea di iniziare questa rubrica dalla così detta “bike sharing”, la condivisione della bicicletta. Un tema su cui sicuramente c’è ancora da lavorare molto nella nostra zona e, vista la facilità di raggiungere il posto di lavoro o qualsiasi altro luogo
in macchina, può assumere più una connotazione turistica e meno importante rispetto alle grandi città.

Sì perché analizzando pro e contro, sicuramente nelle grandi città l’utilizzo della bicicletta ha un’impatto decisivo sull’alleggerimento del traffico e dell’inquinamento ambientale ma anche economico rispetto agli altri mezzi di trasporto, se è vero che la bike sharing viene vista come la soluzione “dell’ultimo chilometro”.

A Rimini hanno recentemente iniziato a mettere in pratica la cosiddetta “free-floating”, una sorta di nuova generazione della bike sharing, che permette all’utente di lasciare la bici, una volta utilizzata, in un luogo diverso da quello da dove è avvenuto il prelievo dello stesso mezzo. Qui subentra il fattore “comportamento smart” del cittadino, proprio perché la possibilità di lasciare le biciclette anche fuori dai classici stalli, aumenta chiaramente il rischio di intaccare quello che è il decoro urbano delle città. Se da un lato,
diminuisce l’utilità degli stalli, dall’altro, grazie alla possibilità di localizzazione degli stessi mezzi, aumentano i depositi “virtuali” con il rischio di parcheggi selvaggi.

Questo della bike sharing è un campo in continuo aggiornamento ed espansione che vede in Milano una delle città più affezionate all’utilizzo della bicicletta e lo testimonia il fatto che proprio in questi giorni l’amministrazione comunale del capoluogo lombardo ha
annunciato 150 nuove bici con pedalata assistita, per la prima volta dotate di seggiolino per i più piccoli.

Nelle nostre zone, prevalentemente collinari, questa buona pratica della “bike sharing” può rappresentare, con mezzi a pedalata assistita, un passo in avanti nella mobilità, a testimoniarlo anche il fatto che la direzione infrastrutture e mobilità della Regione Lazio ha pubblicato in queste settimane un bando rivolto ai comuni per favorire la realizzazione di piste ciclabili.

Foto Fisioterapy Center

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