L’Eretico – “Destiniamo le risorse della finta accoglienza per far risorgere l’Africa”

L’Eretico – “Destiniamo le risorse della finta accoglienza per far risorgere l’Africa”

L'Eretico - "Dopo la morte del Colonnello Gheddafi la Libia è diventata una nazione fuori controllo, in cui le diverse tribù sono in guerra per il controllo sul territorio. Questa terra è diventato un corridoio da cui ogni anno partono centinaia di migliaia di ragazzi africani. Ragazzi che non avranno nessun futuro. Che rimarranno ai margini della società, senza conoscere bene la lingua. Che non si integreranno e che, purtroppo, finiranno per essere sfruttati. Se prima non muoiono in mare".

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Un punto di vista libero, indipendente e soprattutto “fuori dal coro” sul tema caldo dell’ immigrazione. Uno schiaffo in faccia ai buonisti, ai radical chic e ai predicatori di una carità “pelosa” e interessata.

“Dopo la morte del Colonnello Gheddafi la Libia è diventata una nazione fuori controllo, in cui le diverse tribù sono in guerra per il controllo sul territorio. Questa terra è diventato un corridoio da cui ogni anno partono centinaia di migliaia di ragazzi africani. Ragazzi che non avranno nessun futuro. Che rimarranno ai margini della società, senza conoscere bene la lingua. Che non si integreranno e che, purtroppo, finiranno per essere sfruttati. Se prima non muoiono in mare.

Non è vero che pagano 10.000 euro a testa per venire in Italia. Lo so perché ci ho parlato. E poi chi ha 10.000 euro in Africa può garantirsi un buon futuro in patria. Perché dovrebbe venire a fare la fame qui?

Purtroppo in Africa i ragazzi vengono adescati da una cattiva comunicazione. Gli dicono che in Europa si sta molto bene. Che attraversare il deserto è facile. Che, una volta arrivati in Libia, il tratto di mare che li separa dall’ Italia è breve e non pericoloso.

Così questi ragazzi, per inseguire il sogno di un futuro migliore, mettono a repentaglio la loro vita. Sarebbe importante attivare una contro-informazione nei paesi africani. Basterebbe spiegargli che ogni anno 250mila giovani europei scappano per cercare lavoro altrove. Come si può pensare di trovare benessere in un continente così travagliato dalla crisi economica?

Se almeno fossero rispettati gli accordi internazionali, in particolare quello di Dublino (che consente ai ragazzi africani di chiedere asilo politico direttamente nel paese da lui desiderato) il peso dell’immigrazione non graverebbe tutto sull’ Italia come poi in realtà è accaduto.

Arrivano in Germania e li rimandano in Italia. Arrivano in Francia e li rimandano in Italia. Mi riferiscono che l’intolleranza verso gli immigrati sta crescendo esponenzialmente: è normale. Perché se io vedo arrivare a casa mia centinaia di migliaia di stranieri di cui non so nulla. Non so da dove vengono. Non so cosa hanno intenzione di fare, io, giustamente, mi preoccupo. Bisogna evitare una guerra civile tra italiani e africani. Per evitare questo bisogna chiudere le frontiere e non fare entrare più nessuno.

Ed investire le risorse che quotidianamente vengono sperperate per una finta accoglienza per liberare l’Africa dal moderno colonialismo (quello della Francia) e per dare la possibilità a questo meraviglioso continente di risorgere. Di riacquistare la libertà e la dignità”. 

Chi ha detto tutto questo? Un razzista? Un leghista? Un fascista? Niente di tutto questo. Sono le parole di Mohamed Konare, ideologo africano e leader del Movimento Panafricanista. Un uomo colto, intelligente, che fa un’analisi lucida e concreta. E soprattutto lui con gli immigrati non ci guadagna un centesimo. Per questo il suo pensiero è, veramente, libero e indipendente.

Foto Fisioterapy Center

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