Aliante della Tuscia – Otello, dal Marocco a Venezia passando per Tuscania

Aliante della Tuscia – Otello, dal Marocco a Venezia passando per Tuscania

Homepage - Nell’opera cinematografica di Welles, la residenza di Otello e Desdemona è proprio la chiesa di San Pietro di Tuscania, che venne riutilizzata anche da Franco Zeffirelli, nel 1968, per il suo capolavoro 'Romeo e Giulietta'. Continua la collaborazione con Aliante della Tuscia alla scoperta di dettagli e storie del territorio.

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Da una collaborazione tra La Fune e Aliante della Tuscia

 

di Alessandro Gatti

 

La magia di Tuscania è stata più volte, nella storia del cinema italiano e internazionale, esaltata e valorizzata. Si è fusa con il genio artistico di cineasta famosi e ha fornito loro uno strumento stilistico di distinguibile fascino.

Sembra impossibile si possa aggiungere bellezza al bello e meraviglia al meraviglioso, ma è ciò che spesso accade quando il genio fonde con arte due capolavori; anche se ampliamente rivisti e rivisitati. Il genio finisce con il creare un qualcosa di unico e originale,combinando elementi noti, quasi ne fosse egli stesso l’autore. Pensate di prendere la Cappella Sistina di Michelangelo e poterla inserire all’interno di affascinanti e pittoreschi paesaggi all’aperto, così da lasciare che lo sguardo dell’osservatore si perda tra le meraviglie della natura e la tensione artistica evocata dall’opera pittoresca del noto artista aretino.

In un certo senso è quello che è accaduto con l’Otello di Shakespeare e la bella Toscanella. Il regista Orson Welles ha saputo cogliere nella particolare cittadina della Tuscia viterbese degli elementi di connubio con la nota tragedia inglese.
Già di per sé Otello è un’opera ambientata tra il Medio Oriente e l’Italia, unisce variopinte ed eterogenee peculiarità culturali con una nota stilistica spiccatamente anglosassone.

I compositori Verdi e Rossini, il primo nel 1816, il secondo nel 1887, la riuscirono a trasformare in un’opera lirica dal singolare fascino espressivo. Sicuramente più fedele all’originale il Verdi, piuttosto del Rossini, che si lasciò contaminare, come la tradizione dell’epoca, dall’influenza dei rifacimenti allora contemporanei.

Orson Welles seppe cogliere, per la sua trasposizione cinematografica dell’Otello, quell’aspetto prettamente scenografico che solo attraverso la pellicola cinematografica poteva essere esaltato. Là dove gli altri circuirono con la musica i sensi evocativi dell’opera di Shakespeare, Welles si affidò alle arti visive per persuadere l’osservatore a lasciarsi condurre
lungo lo snodo ramificato e ingarbugliato della tragedia.

Nell’opera cinematografica di Welles, la residenza di Otello e Desdemona è proprio la chiesa di San Pietro di Tuscania, che venne riutilizzata anche da Franco Zeffirelli, nel 1968, per il suo capolavoro ‘Romeo e Giulietta’.

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