M&P – Michele Villetti, dalle volpi a Ennio Morricone

M&P – Michele Villetti, dalle volpi a Ennio Morricone

Homepage - Un giorno, mentre stava provando in un locale di Roma, vede entrare un signore, anziano, con gli occhiali, di bassa statura, gli si avvicina e gli dice: "Lei è molto bravo, mi piace il suo modo di suonare e di interpretare ritmicamente i brani, forse potremmo collaborare insieme, mi permette di presentarmi? Sono Ennio Morricone”

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Incontriamo un altro viterbese che della musica ha fatto il suo modello di vita e come musa ispiratrice ha le volpi. Sì proprio le volpi, questi animali selvatici che non si fanno avvicinare da nessuno, solo da lui.

Michele Villetti, l’uomo delle volpi che vive a Viterbo, è riuscito a toccarle e accarezzarle, costruendo di fatto un’amicizia e un legame fino a conquistarne pienamente la fiducia. Michele è riuscito a fare in modo che le volpi da lui avvicinate si spostassero in una zona più sicura,  lontano dall’uomo, fuori dall’area di caccia, mettendole in questo modo in salvo in una zona protetta.

Questa sua amicizia lo ispira nel comporre brani di altissimo valore artistico che non sono rimasti inascoltati, ma hanno avuto subito importanti estimatori. Inizia a suonare la batteria a 14 anni nella Staff Musica School di Viterbo, per poi passare a una lunga serie di insegnanti di fama internazionale come i pianisti Antonio Flinta, Massimo Faraò, Kenny Barron, i contrabbassisti Giorgio Rosciglione e Aldo Zunino, il sassofonista Sonny Fortune, per quanto riguarda musica d’insieme e improvvisazione jazz.

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I suoi più importanti maestri per quanto concerne la batteria e le percussioni sono stati il leggendario Bobby Durham, Gegè Munari, Karl Potter, Francisco Mela, Ray Mantilla. Attraverso questi studi apprende negli anni trucchi e segreti del grande jazz d’oltreoceano. Nel frattempo si laurea in Lettere con indirizzo Arte Musica e Spettacolo presso L’università degli Studi della Tuscia, dove nella tesi ha affrontato i cambiamenti inerenti i mutamenti del senso del gusto musicale nel XXI secolo con l’avvento delle tecnologie, della televisione e dei talent show e fonda ‘La repubblica delle arti’, movimento intellettuale contrario alle tipologie idealistiche dell’industria culturale.

Nel 2007 incide il suo primo singolo ‘L’estate se ne è andata così’, con il gruppo “Le voci del verbo essere’ nella compilation ‘L’arrotino’, prodotta e creata dal programma Viva Radio Due di Fiorello e Baldini, che scoprono il gruppo lanciandolo nel panorama del pop italiano.

Un giorno, mentre stava provando in un locale di Roma, vede entrare un signore, anziano, con gli occhiali, di bassa statura, gli si avvicina e gli dice: “Lei è molto bravo, mi piace il suo modo di suonare e di interpretare ritmicamente i brani, forse potremmo collaborare insieme, mi permette di presentarmi? Sono Ennio Morricone”. Da quel giorno il contatto con il grande Maestro è continuo, ed è stata una nuova svolta nella vita di Michele Villetti.

Ora le collaborazioni artistiche si sono allargate, collabora con Karl Potter, Delmar Brown, Amana Melome’, Tony Monaco, Jerry Bergonzi, Steve Grossman, Mogol, Giorgio Rosciglione, Amalia Gre’, Tony Formichella, Shawnn Monteiro, Giacomo Anselmi, Kioshi Kitagawa, Francisco Mela, Eddy Palermo, Ray Mantilla, Flavio Boltro, Massimo Davola, Gege’ Munari, Massimo Farao’, Aldo Zunino, Archie Shepp, Benny Golson e vista la giovane età c’è da sperare in un grande e vicino successo.

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Foto Fisioterapy Center

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