L’alfabeto de La Fune – La top ten

L’alfabeto de La Fune – La top ten

Homepage - Dieci lettere per raccontare la settimana tra parcheggi selvaggi e partiti nel più totale pallone. Con La Fune abbiamo individuato dieci punti che ci permettono di portare l'attenzione su quanto di rilevante si è mosso in questi giorni.

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A come AAA cercasi candidati sindaco per il centrodestra e centrosinistra. Le due principali, almeno sulla carta, aree politiche non hanno ancora individuato il proprio uomo (o donna) per la corsa a Palazzo dei Priori. Stanno scegliendo il migliore? No, stanno ragionando secondo i termini del tornaconto politico di partiti, cordate, individui. Roba trita, di una profonda tristezza.

B1 come “bilancio”. Chissà se l’amministrazione riuscirà a chiudere in bellezza lasciandosi commissariare … Il rischio c’è.

B2 di “Bisentina”. La luce è accesa. 

C1 di “Cinque Stelle”. Questa settimana il confronto de La Fune con il candidato sindaco Massimo Erbetti. Sul tavolo i temi dell’abolizione del gettone di presenza per i consiglieri comunali e dell’abolizione delle tribune per vedere la Macchina di Santa Rosa. Tanto Erbetti quanto La Fune sono rimasti sulle proprie posizioni, tirando fuori però spunti interessanti.

C2 come “correre da soli”. E’ il mantra della Lega sulla complicata vicenda “sindaco del centrodestra”. I salviniani viterbesi vogliono il candidato sindaco a tutti i costi. Per Contardo è “un ragionamento politico”. Ci piacerebbe che venisse fatto, con tutto il rispetto per le poltrone su cui puntano tutti, anche un ragionamento per la città.

G di “Gran Caffè Schenardi”. Questa settimana la riapertura, che il cielo assista questo progetto. Il centro di Viterbo ne ha bisogno. Cari viterbesi andate, riscoprite il 103 e diffondetelo nel mondo.

M come “Moltoni Francesco”. E’ lui l’uomo della settimana. Ha resistito per due anni e mezzo a una campagna costruita per “abbatterlo” e buttarlo fuori dal consiglio comunale. La Fune ha difeso la sua posizione, perché convinta della correttezza della difesa del consigliere. Lui ha vinto e ci sentiamo soddisfatti delle cose scritte dal nostro giornale. Anche in contrapposizione a tesi, rivelatesi farlocche, sostenute da autorevoli (o presunti tali) personaggi della nostra città. Nessuno di questi “Soloni” ha chiesto scusa a Moltoni, dopo il pronunciamento del tribunale che condanna a pagare il buco Cev l’assicurazione. Non lo faranno mai, perché tanto del dibattito sulla decadenza è stato semplicemente artefatto e strumentale, nascondendo ragionevolmente finalità politiche. 

P di “parcheggio selvaggio nelle piazza di Viterbo”. E’ un dramma, anzi uno psicodramma. Lo dimostrano le decine di migliaia di lettori e commenti del servizio con cui vi abbiamo raccontato la realtà dei fatti nel centro storico di Viterbo.

S di “supercazzole”. Ce ne sono tante in politica, specie in campagna elettorale. Quella del taglio ai costi della politica è urticante e offensiva per l’intelligenza. Consigliamo di spostare il mirino sugli uffici comunali, dove l’inefficienza costa un mucchio di soldi ai cittadini (tra tempo perso, impossibilità di avere in tempi rapidi quanto richiesto, pagamenti rallentati ad associazioni e operatori di altro tipo, etc). Mirate sugli uffici. Certo essendo tanti gli impiegati magari si rischia di perdere qualche voto ma chi cerca il consenso spiccio senza voler cambiare le cose che non funzionano farebbe bene a candidarsi come capocondomino. 

V come “Viaggio nelle associazioni viterbesi”. L’approfondimento che la nostra Michela Di Pietro sta portando avanti riscuote grandi successi e tante richieste. Continueremo il viaggio …

 

 

 

 

 

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