La Macchina di Santa Rosa in Vaticano, ecco il sogno del Sodalizio

La Macchina di Santa Rosa in Vaticano, ecco il sogno del Sodalizio

Santa Rosa - Portare la Macchina sotto gli occhi di papa Francesco. Questo sarebbe, dal punto di vista del Sodalizio dei Facchini, un bel modo per onorare al meglio, da parte della città di Viterbo, l'anno santo. Lo rende noto il presidente del Sodalizio Massimo Mecarini.

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Roma, via della Conciliazione, il colonnato del Bernini e la Macchina di Santa Rosa. Un trasporto straordinario in Vaticano per l’anno santo, questo è il sogno del Sodalizio dei Facchini.

L’idea è stata portata in consiglio comunale da Paolo Simoni di Oltre le mura, non raccogliendo però particolari entusiasmi. E’ invece piaciuta parecchio dalle parti dei cavalieri di Rosa. Lo confessa il presidente del Sodalizio Massimo Mecarini: “Una prospettiva che mi appassiona molto”. Per la Macchina è un periodo d’oro. La principale tradizione viterbese si sta affermando sempre di più come simbolo in grado di promuovere l’immagine, anche a livello internazionale, della città di Viterbo.

Il colpaccio è stato portato a segno con l’operazione della rete delle macchine a spalla, un lavoro capace di portare a casa il titolo di patrimonio immateriale dell’umanità. Difficile dimenticare la giornata di Baku dei primi di dicembre 2013. Ma a due anni di distanza dall’importante riconoscimento Unesco non si è rimasti con le mani in mano. Fiore del Cielo è stata protagonista anche all’Expo di Milano, finendo sotto gli occhi di milioni di visitatori.

Ora è intenzione del Comune di Viterbo celebrare una sorta di trionfo in occasione dell’apertura dell’anno giubilare, fissata da papa Bergoglio per l’8 dicembre, e sotto le feste natalizie. A Palazzo dei Priori stanno lavorando per garantire le operazioni di rientro dal capoluogo lombardo della creatura ideata da Arturo Vittori e la collocazione in piazza del Plebiscito per un mesetto.

Anche quest’idea è accolta con entusiasmo dai facchini, che non percepiscono alcun rischio di banalizzazione del simbolo e chiedono all’amministrazione comunale uno sforzo per realizzare a corollario una serie di iniziative che sappiano raccontare al meglio il sentimento del trasporto. Che in realtà è il vero patrimonio, di cui la Macchina è il segno più visibile, messo sotto tutela dall’Unesco.

C’è poi lo spiraglio di una nuova grande avventura, quella della “Macchina e il dragone”. Ossia la possibilità, che sembrerebbe piuttosto concreta, ad anno nuovo Fiore del Cielo in Cina. Non a caso anche il presidente del Sodalizio Mecarini è stato invitato domani pomeriggio all’incontro tra l’amministrazione Michelini e una delegazione della città di Louyang, ex capitale dell’Impero Cinese. Ma il vero pallino, il sogno cullato è quello di essere lì sotto la Macchina e sotto gli occhi di papa Francesco per il Giubileo. Potrebbe essere quella l’occasione per un’uscita internazionale di Gloria.

Foto Fisioterapy Center

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