Il Trasporto fra gli eventi di punta del sito del Vaticano

Il Trasporto fra gli eventi di punta del sito del Vaticano

Homepage - Anche il sito ufficiale del Vaticano rende omaggio e pubblicizza il Trasporto della Macchina di Santa Rosa con una dettagliata ricostruzione dell'evento

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Il sito ufficiale della città del vaticano pubblicizza la festa di Santa Rosa, grazie alla devozione che la città di Viterbo ha da sempre dimostrato verso la Santa bambina e la spettacolarità del Trasporto della Macchina. All’interno del sito www.vaticano.com viene descritta nel dettaglio tutta la festa, a partire dal corteo storico del 2 settembre.

“Il 2 settembre di ogni anno – si legge nel sito – il Corteo Storico di Santa Rosa sfila per le vie di Viterbo ed accompagna, in una prestigiosa cerimonia che evidenzia l’aspetto più intimo e religioso dei festeggiamenti, la Solenne Processione con il Cuore di Santa Rosa. Questa rinnova l’antica usanza per la quale le autorità cittadine insieme al clero si recavano, e si recano tutt’oggi, a rendere omaggio alla Patrona, come deliberato nel 1512 dal Consiglio dei Quaranta, ‘…con voto e giuramento solenne per celebrare, ogni anno in perpetuo, la sua festa per i santi benefici che il Sommo Dio, per intercessione della Santa, ha concesso e concede alla Città'”.

Una dettagliata descrizione è riservata anche al momento del Trasporto “un atto con il quale si vuole commemorare la traslazione del corpo di Rosa dalla chiesa di Santa Maria in Poggio, detta oggi ‘della Crocetta’, fino all’attuale Santuario. La processione nel corso dei secoli ha subito numerosi mutamenti. Nel 1512 essa avveniva il giorno 4 settembre di mattina all’ora delle messe, con offerta di cera da parte del Comune, e tutti i Viterbesi si recavano da Piazza del Plebiscito al Santuario per ricevere l’indulgenza plenaria”.

“Secondo fonti storiche – aggiungono sul sito del Vaticano – anche con un primo disegno del 1690, gli inizi della Macchina di Santa Rosa si possono far risalire alla metà dei XVII secolo allorquando si pensò di porre una statua della Santa su di un baldacchino, portato a spalla o su carri trainati da buoi, provvedendo anche ad un’opportuna illuminazione; la struttura di tale baldacchino, che assunse man mano dimensioni sempre più verticali, era detta appunto ‘Macchina’. Già nel passato, era una struttura avente carattere di grandiosità, una costruzione, spesso in stile barocco, fatta a forma d’enorme ciborio o guglia che, in occasione di altre tradizionali ricorrenze sacre della città, si portava processionalmente sulle spalle”.

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