Fiore del Cielo dalle stelle alle stalle, dalla gloria di Expo alla polvere del capannone sulla Tuscanese

Fiore del Cielo dalle stelle alle stalle, dalla gloria di Expo alla polvere del capannone sulla Tuscanese

Homepage - Non centrare l'obiettivo del Museo delle Macchine significa perpetuare la vergogna delle Macchine “spiaggiate” nel triste capannone sulla Tuscanese. Se questo è rispetto per un simbolo così importante per la città o meno decidetelo voi.

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E’ tornata a casa Fiore del Cielo. Dopo dieci mesi di “erasmus” milanese in quel di Expo la Macchina più “medagliata” della storia viterbese rientra in città. Stamattina, intorno alle 7, i camion del trasporto straordinario firmato Pe.Pa sono arrivati sulla Tuscanese.

Spenti i motori è iniziata l’operazione di deposito all’interno del capannone dove finiscono “spiaggiate” tutte le Macchine da qualche decennio a questa parte. Un luogo triste, che denuncia l’incapacità di una città di pensarsi in grande, di rispettarsi e di raccontarsi a se stessa e agli altri (per altri leggasi quella specie rara chiamata turisti).

Nella giornata di martedì lo smontaggio nello scenario lunare dell’area Expo. Un’operazione portata avanti con precisione e maestria dagli operai della Ciorba Costruzioni. Un turno di lavoro: dalle 7 alle 17; è i giochi sono stati chiusi. Alle 21 di martedì Fiore del Cielo è uscita da Expo. Quindi il trasporto speciale, affidato alla Pe.Pa, che ha guidato il simbolo dei viterbesi attraverso la piatta Valle Padana e poi giù, valicando gli Appennini, fino a casa.

Ieri tardo pomeriggio il convoglio si è fermato in quel di Orte, riprendendo il viaggio stamattina. Fiore del Cielo entra nella storia della città come la Macchina capace di andare “oltre le mura”. Fortemente dibattuta tra i viterbesi, in diversi non hanno condiviso le scelte estetiche dell’architetto Arturo Vittori, si è rivelata un “campanile che cammina” apprezzato sullo scenario internazionale. Ha rapito il pubblico di Baku, in occasione del riconoscimento del titolo di patrimonio dell’umanità nel 2013. Ha convinto Vittorio Sgarbi che ha deciso di portarla a Expo all’interno della mostra ‘Tesoro d’Italia’.

Ora, proprio tutti questi risultati devono dare il coraggio all’amministrazione comunale e altre realtà importanti cittadine di attivare un’azione di conservazione e valorizzazione delle Macchine di Santa Rosa. Unica strada possibile su questa rotta è sicuramente il Museo delle Macchine.

Non centrare l’obiettivo significa perpetuare la vergogna delle Macchine “spiaggiate” nel triste capannone sulla Tuscanese. Se questo è rispetto per un simbolo così importante per la città o meno decidetelo voi.

macchina fune 02

 

Foto Fisioterapy Center

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