I diari della bicicletta #giorno 4 – “Dentro al canyon verso Cuenca”

I diari della bicicletta #giorno 4 – “Dentro al canyon verso Cuenca”

I diari della bicicletta - Un passo dopo l'altro, una pedalata dopo l'altra. Il tempo in questo viaggio scorre lentamente per Daniele e Mario che ci sono all'interno. E' un'avventura fuori e dentro loro. Tra canyon, come quello che da Honrubia porta a Cuenca, e disavventure.

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Un passo dopo l’altro, una pedalata dopo l’altra. Il tempo in questo viaggio scorre lentamente per Daniele e Mario che ci sono all’interno. E’ un’avventura fuori e dentro loro. Tra canyon, come quello che da Honrubia porta a Cuenca, e disavventure. Ma fa tutto parte del viaggio e va bene così. Alcuni incidenti di percorso hanno portato i due “pedalatori” a rivedere i piani. Da tabella di marcia dovranno essere a Valencia il 22 e quindi, cartina alla mano, ieri hanno lavorato alla riduzione dell’anello. Da mille a seicento chilometri. A renderlo necessario il primo giorno perso per la rottura del primo tandem e le dimensioni del secondo, più piccolo rispetto ai loro corpi.

 

I diari della bicicletta (in tandem) – Giorno 4

“Oggi iniziamo a pedalare sul tardi attorno alle 10, purtroppo Honrubia è in una valle e c’è una nebbia talmente densa che non si vede a cinque metri. Siamo costretti quindi a ritardare la partenza. Approfittiamo del tempo a disposizione per contattare le ferrovie spagnole con l’aiuto della receptionist dell’hotel Moya, per chiedere sulla possibilità di trasportare il tandem da Saragozza a Valencia sul treno (difatti avendo perso un giorno a causa della rottura del tandem e essendo stati rallentati dalla inadeguatezza del secondo avevamo pensato a un tranquillo rientro in treno dall’ultima tappa).

La risposta è una vera e propria mazzata. Infatti in Spagna non si possono in alcun modo trasportare biciclette più lunghe di due metri su qualsiasi tipo di treno. Attimo di panico ma poi ci viene in mente che l’essenza del viaggio non è la metà ma il viaggio stesso.

Decidiamo quindi di restringere l’anello e puntare su Cuenca per poi raggiungere Taruel e concludere a Valencia il viaggio. Mai scelta si rivelò più azzeccata. Cuenca è un gioiello (se si esclude la periferia) e tutto il tragitto da Honrubia si snoda tra boschi e pareti rocciose che danno l’idea di essere in un canyon.

Salvo altri imprevisti (che sono comunque parte del viaggio) arriveremo a Valencia il 22 gennaio, dopo 600 chilometri di pedalate”.

Foto Fisioterapy Center

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