I diari della motocicletta – Düsseldorf, la città del Reno del Nord
Il Saint Pauli d'Amburgo ci ha stupito ma non nascondiamo un senso di sollievo al pensiero di lasciare questa città così caotica e sfrenata.
Il Saint Pauli d'Amburgo ci ha stupito ma non nascondiamo un senso di sollievo al pensiero di lasciare questa città così caotica e sfrenata.
Attraversare la Danimarca, terra senza profili, è stata questione di ore. Un percorso lineare, una strada battuta dal vento, da capo a piedi. Ne siamo usciti senza quasi accorgerci, con la Germania che accoglie i viandanti senza controlli di frontiera e così ci siamo ritrovati a passare nuovamente attraverso boschi di conifere e campi messi a semina sotto un cielo limpido e un sole caloroso.
Ripartiamo da Stavanger con in programma 4 ore di strada sperduta tra i boschi della Norvegia del sud con l'obiettivo di arrivare ad Oslo in due giorni di viaggio con tappa a Dalen, per spezzare il lungo percorso.
Suona al campanello. è il postino e siamo felici già alle 9 del mattino. Il pezzo della moto acquistato in Germania e spedito a Trondheim è riuscito finalmente a raggiungerci a Bergen, in coincidenza con la nostra permanenza. Per questo siamo in debito di una cena con certi amici norvegesi della zi Marì, donna fenomenale conosciuta a primavera nelle campagne di Tolfa, che ci hanno aiutato con la spedizione.
L'isola di Andoya ci aspettava per la promessa di un'uscita nel Mar Di Norvegia alla ricerca delle balene. Andenes è diventata una meta per gli appassionati di whale safari e di puffins safari, quei famosi uccelli buffi dal becco e zampe arancioni con corpo bianco e nero meglio noti come pulcinelle di mare.
Tromso è una città che ci ha conquistati subito, sarà per il sole che ci ha permesso di apprezzarla nella sua interezza (cosa non scontata a queste latitudini), sarà per come l'uomo è riuscito ad integrarsi con la natura sviluppando il centro cittadino, Tromsoya, su di un'isola collegata da ponti con la terraferma dove si va estendendo la periferia.
Il freddo polare di Nordkapp ci ha letteralmente scaricato le batterie. Troviamo con Booking una sistemazione a circa 300 chilometri a sud verso Alta. Un lodge sperduto in mezzo alla foresta della Norvegia lapponica. Gli ultimi 5 chilometri salutiamo l'asfalto, al suo posto terra scivolosa e ponti di legno in mezzo al fitto bosco di pini. Per la Poderosa è un'altra prova offroad superata.
Oggi ci aspetta un'altra lunga tratta di 650 chilometri, da Copenhagen a Stoccolma. Sembra una giornata soleggiata ma proprio quando stiamo partendo inizia a piovere. Così ci rendiamo conto che la Scandinavia non perdona. Qui d'estate piove di media 20 giorni al mese. Nonostante la sveglia presto partiamo tardi, alle 12.
Il risveglio è in treno, a bordo di Obb. Addormentati in Austria e svegliati in Germania. Colazione in cuccetta dove tra casci e borse non ci si gira. La “Poderosa”, così chiamiamo la nostra moto, scende dal treno poco dopo le 9 e mezza. Abbiamo perso un pezzo del casco, importante per renderlo impermeabile e la sua ricerca ci “costringe” ad attraversare Amburgo. Una tappa non prevista.