ViterComix, il sogno di rendere Viterbo la città del fumetto

ViterComix, il sogno di rendere Viterbo la città del fumetto

Homepage - Viterbo città del fumetto. Un sogno che trova il suo seme in ViterComix (14-15 aprile). Idea che nasce dal "matrimonio artistico" tra l'orvietano Marco Cannavò e il viterbese Sergio Insogna. Officiante Mauro Belli, galeotto di questo sodalizio artistico-organizzativo che trova il suo volto rappresentativo nel giovane viterbese, presidente di ViterComix, Diego Lazzari.

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Viterbo città del fumetto. Un sogno che trova il suo seme in ViterComix (14-15 aprile). Idea che nasce dal “matrimonio artistico” tra l’orvietano Marco Cannavò e il viterbese Sergio Insogna. Officiante Mauro Belli, galeotto di questo sodalizio artistico-organizzativo che trova il suo volto rappresentativo nel giovane viterbese, presidente di ViterComix, Diego Lazzari.

A metterci “la casa”, dopo la “sola” rifilata dall’amministrazione targata Leonardo Michelini, ci ha pensato la Fondazione Carivit. Oggi rappresentata nella conferenza stampa di lancio dell’iniziativa dal volto, forte e intelligente, del presidente Mario Brutti.

La Fondazione ha messo a disposizione “la splendida”, parola di Marco Cannavò, struttura di Valle Faul. Lì vedrà la luce la prima edizione di ViterComix. Rischio d’impresa tutto sulle spalle degli organizzatori, che sono riusciti a trovare sostegno in realtà sane e lungimiranti del territorio viterbese e hanno deciso di passare per il rischio del biglietto. Cinque euro d’ingresso, punto di pareggio da raggiungere a quota 15mila euro. 

Lo zero di cassa, tra spese ed entrate, va ottenuto nel giusto bilanciamento di ingressi e pagamenti degli stand di venditori che interverranno. Cannavò, direttore artistico e figura di spessore in materia, fissa l’asticella del successo sulle 2mila presenze. “Da 2mila in su vuol dire che siamo andati bene e possiamo crescere. A Viterbo ho trovato persone con il giusto entusiasmo. Sono convinto che si possa fare bene”. Alla domanda sui numeri di altre iniziative del genere vengono forniti tre dati. A Lucca per Lucca Comix si registrano 400mila presenze a edizione. Questo numero dà la prospettiva per capire di che cosa stiamo parlando quando si raggiungono i massimi livelli. A Città di Castello 15mila presenze, e questo sarebbe un numero straordinario da raggiungere a Viterbo nel tempo. Le manifestazioni che vanno peggio, male, registrano 500 ingressi.

 

Il Festival del Fumetto disegnato da Marco Cannavò per Viterbo

Cannavò è uno bravo. Persona seria e solida.  Si trova conferma di questo ascoltandolo e scorrendo la struttura dell’iniziativa infilata nella cartellina stampa. Tutto è misurato, bilanciato. Non c’è spocchia, superbia o altri campanelli d’allarme. Equilibrio, sembra essere la parola d’ordine. Filosofia dei piccoli passi, che ci auguriamo possano essere nel tempo.

Il Festival prevede un’area destinata a una mostra mercato per la vendita di fumetti e gadgets. Sono previste performance live di diversi artisti, incontri e master-class di disegno per grandi e piccoli. Il tutto con maestri di spessore internazionale. Ci sarà una sperimentazione: il teatro delle marionette a tema fumetto. Un evento cosplay, un’area ludica, proiezioni e tanto altri.

Poi le mostre espositive. Una di queste sarà sulle tavole originali dei personaggi Disney e Looney Toons del cartoonist e fumettista Francesco Barbieri. Una seconda dedicata alle riviste Animal Comics ed Hey Rock, edizioni Acme. Una terza su talenti locali: Fernando Proietti, Oscar Celestini, Rosita Amici e Livia De Simone. Ci sarà anche il nostro Sergio Insogna e la satira di Viterbix.

L’abbandono da Orvieto e il silenzio assordante del Comune di Viterbo 

ViterComix nasce dalla fine di Orvieto Comix, creatura di Cannavò che non è riuscito a essere profeta in patria. A Viterbo stride tantissimo l’assenza totale del Comune di Viterbo, che di fatto non sostiene con niente l’iniziativa. Incredibile ma vero. Tanto che Insogna, nel corso della conferenza stampa, sottolinea il fatto più volte. 

Le parole di fiducia e speranza della Fondazione Carivit

Fondazione Carivit ha deciso di dare fiducia agli organizzatori e ha messo a disposizione la struttura di Valle Faul per ospitare l’evento. Brutti: “Importante che il territorio si apra sempre più e iniziative del genere possono fare tanto bene. Siamo con voi, buon lavoro”. Le parole del pacato presidente Brutti, sempre lucido e attento a quello che accade sul territorio. 

 

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