Sgarbi agli esclusi da Capitale Italiana della Cultura: “Mandateli a cagare!”
Homepage - Il critico dalle pagine de Il Giornale esamina i criteri di valutazione e gli errori che possono aver commesso le città escluse, compresa Viterbo
Torna a far parlare di se a Viterbo il critico Vittorio Sgarbi, dopo la diatriba avuta con l’assessore Barelli qualche settimana fa. Il discorso ora cambia e si parla delle candidature come Capitale Italiana della Cultura 2018. Una corsa dalla quale la Città dei Papi è stata esclusa quasi subito, nonostante si fosse presentata come membro di un glorioso terzetto con Orvieto e Chiusi.
Tra le 21 città in gara, quindi, Viterbo non c’è. Tutta colpa di un sistema di selezione “perverso e nato come premio di consolazione per le bellissime città italiane che sono state sconfitte come capitali europee della cultura”, dice il critico dalle pagine de Il Giornale.
“È umiliante e capriccioso – dice Sgarbi – attraverso un esercizio di potere arbitrario e insindacabile. Quante volte ho cercato di dire ai rappresentanti delle città umiliate: lasciate perdere, non partecipate. Oggi se ne accorgono. Viterbo, Orvieto, Cosenza col suo bellissimo e sconosciuto centro storico, Caserta, umiliate per quello che sono e per quello che avranno proposto”.
La domanda che si pone insistentemente è dove le “miserabili” Viterbo, Orvieto e Chiusi possano aver sbagliato. Infine l’appello ai grandi esclusi, compresa la Città dei Papi, a non abbattersi, a non lasciarsi calpestare. “Si ribellino! Vadano a casa degli ‘esperti di chiara fama’ e li interroghino sulle bellezze di Settimo Torinese (che invece fa parte delle 21 città candidate, ndr). Poi li mandino a cagare”.