Galiano Troscia (Monastero): “Il turismo a Viterbo c’è, l’abbiamo determinato noi imprenditori costruendo l’offerta”

Galiano Troscia (Monastero): “Il turismo a Viterbo c’è, l’abbiamo determinato noi imprenditori costruendo l’offerta”

COSTRUTTORI - COSTRUTTORI - I risultati si ottengono con il lavoro. Galiano Troscia, dal 1988 sulla cresta dell'onda con il suo Il Monastero, ne sa qualcosa. Ce ne rendiamo conto nel tempo di questa intervista. 

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COSTRUTTORI – I risultati si ottengono con il lavoro. Galiano Troscia, dal 1988 sulla cresta dell’onda con il suo Il Monastero, ne sa qualcosa. Ce ne rendiamo conto nel tempo di questa intervista. 

Almeno sei telefonate con i clienti e i fornitori, una cheesecake ai frutti di bosco preparata e un paio di collaboratori istruiti a dovere su cosa fare per fare filare liscia la serata. Arriviamo nella nota pizzeria del centro a metà pomeriggio e qui è tutto un fermento. Le persone che stanno organizzando il lavoro hanno il passo veloce perché di qui a poco il locale sarà pieno, anche se siamo a metà settimana. 

Gli affari girano, come le pale della pizza. Trentotto gusti diversi serviti nella formula tipica del luogo dei due piatti. Vogliamo capire se sta funzionando anche il centro storico, se c’è gente e soprattutto cerchiamo risposte alla domanda che in molti si pongono: “Viterbo è diventata una città turistica?”.

“C’è sicuramente turismo ma mi sento di dire che l’hanno creato gli imprenditori del centro contribuendo, ognuno per il suo, a fare nascere un’offerta. Negli ultimi anni abbiamo assistito a un fenomeno che prima non c’era: l’arrivo dei turisti – precisa Galiano -. Sono nati tanti b&b e questo aiuta la crescita turistica perché permette di rimanere a dormire a costi più contenuti rispetto al classico albergo. L’attività di chi ha voluto fare questa scommessa sul territorio l’ha reso più accessibile a diverse fasce di tasche. I ristoratori hanno fatto lo stesso lavoro, hanno lavorato sulla qualità, sulla tipicità e sul prezzo. Oggi Viterbo ha un’offerta da piazzare sul mercato turistico ed è diventata interessante. Chiaro che poi la città ha del suo: monumenti storici, tradizione e tutto il resto”.

“La riflessione che mi sento di fare è però sul ruolo centrale svolto dal privato – continua Galiano -. Ora anche chi amministra la città deve metterci del suo. Servono iniziative anche fuori dai periodi di maggiore richiamo come San Pellegrino in Fiore e Santa Rosa o il Natale viterbese. Poi la città deve essere resa leggibile dal turista, ci sono interi pezzi di centro storico bellissimi che neanche i viterbesi conoscono. Penso a tutte le piccole vie della zona di via Mazzini per esempio, andateci a fare un giro”.

Altro tema la presenza nel capoluogo delle persone della nostra provincia: “Dalla provincia non vengono più, Viterbo ha perso la propria centralità che invece dovrebbe avere come capoluogo. Questo perché si è perso il gusto di andare in centro. Non c’è un cinema per esempio. Prima quando funzionava il Genio, per esempio, servivamo le pizze a mezzanotte. Quello è stato un danno per la vitalità del centro”. 

“Guardo ancora a Palazzo dei Priori per altri aspetti logistici – conclude Galiano -. In tutti questi anni non sono stati fatti dei multipiano a servizio del centro e quindi ci ritroviamo ancora con un problema di parcheggi. L’azione sull’ascensore che sale al duomo non mi convince, andava fatto fermare all’inizio di via Chigi, all’altezza dell’ex Dada e realizzato un multipiano là sotto. Il turismo c’è, il centro sta funzionando ma al momento il grande assente è stato il Comune”.

Foto Fisioterapy Center

 

 

 

 

 

 

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