70mila euro per il Palazzo Donna Olimpia a San Pietro. Ma serve un piano di riqualificazione serio

70mila euro per il Palazzo Donna Olimpia a San Pietro. Ma serve un piano di riqualificazione serio

Homepage - Dopo decenni di negligenza sarebbe bene che Palazzo dei Priori inizi a interessarsi e inizi a lavorare per un progetto di riqualificazione dello spazio e di ottimizzazione dell'impiego di questo bene. Quante delle realtà presenti sono veramente attive? Cosa realizzano per il tessuto cittadino?

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Su via San Pietro c’è una situazione di evidente degrado e in questo gioca un ruolo centrale il Palazzo di Donna Olimpia. Si tratta di una proprietà del Comune di Viterbo che sostanzialmente costeggia buona parte della via, fino ad arrivare alla porta.

Porta che rappresenta un punto di passaggio, suggestivo e utilizzato, da diversi gruppi di turisti. Questo perché ci troviamo a pochi passi da San Pellegrino, principale attrazione del capoluogo della Tuscia. Più volte La Fune ha denunciato lo stato di degrado dell’edificio e auspicato un interessamento del Comune per la riqualifica.

Le variazioni di bilancio mettono a disposizione 70mila euro per gli interventi urgenti. Infatti le recenti scosse sismiche hanno ancora di più compromesso la già precaria situazione dello stabile. All’interno, nella parte fruibile, sono ospitate 29 associazioni cittadine. Si trovano in questo spazio da decenni e in comodato d’uso.

Dopo decenni di negligenza sarebbe bene che Palazzo dei Priori inizi a interessarsi e inizi a lavorare per un progetto di riqualificazione dello spazio e di ottimizzazione dell’impiego di questo bene. Quante delle realtà presenti sono veramente attive? Cosa realizzano per il tessuto cittadino?

La struttura, opportunamente riqualificata, potrebbe essere messa a disposizione di nuove associazioni emergenti o di costituende realtà giovanili. Potrebbe diventare un luogo di incontro dove ragazzi, che non hanno mezzi per sostenere le proprie idee associative, possono partire da uno spazio. Questo sarebbe un grande segnale politico in una città ferma, dove sostanzialmente si tende a rimpinguare il già esistente e si investe davvero nulla sul futuro e le nuove energie.

Il recupero del Palazzo di Donna Olimpia e nuovi criteri di assegnazione degli spazi potrebbe essere l’occasione per cambiare verso, almeno un po’. I 70mila euro rappresentino un primo segnale e non solo un intervento necessario per evitare che il bene crolli fisicamente.

Foto Fisioterapy Center

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