Revisore dei conti, l’opposizione chiede le dimissioni di Ciorba

Revisore dei conti, l’opposizione chiede le dimissioni di Ciorba

Politica - Continua la bagarre dopo l'elezione di Lorenzo Ciorba a presidente del collegio dei revisori dei conti. Anche dopo una nota della Prefettura che certifica la legittimità della procedura, l'opposizione continua a chiedere le dimessioni del neo eletto presidente per "evidente inopportunità politica".

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Non sembra esserci pace sulla questione dopo la nomina di Lorenzo Ciorba, figlio del presidente del consiglio del Comune di Viterbo Marco Ciorba, a presidente del collegio dei revisori dei conti. Dopo una nota fiammeggiante dell’opposizione, in cui si metteva in luce le sospette dinamiche troppo veloci per la nomina del presidente, c’è stata la risposta di Moricoli, che d’altra parte diceva che la legge era stata pienamente rispettata.

Sulla questione è intervenuta anche la Prefettura di Viterbo, certificando la piena regolarità dell’estrazione del nome di Lorenzo Ciorba a presidente del collegio. “Nel caso di specie la seduta pubblica di sorteggio s’è tenuta presso questa Prefettura UTG il 30 settembre. Dell’esito delle procedure di estrazione è stato redatto apposito verbale trasmesso all’Ente per la successiva adozione della delibera di nomina da parte del Consiglio dell’Ente medesimo”. Fanno sapere dalla Prefettura, ma a quanto pare all’opposizione anche questo particolare non basta.

“Prendendo atto della regolarità della procedura – fanno sapere i gruppi di opposizione – come dichiarato in mattinata dalla Prefettura in un comunicato istituzionale, da cui comunque si evince che l’iscrizione all’elenco dei possibili selezionati avviene su richiesta, resta la parentela”. Sembra infatti questo il punto centrale della questione, la parentale stretta tra Marco e Lorenzo, che ha fatto insospettire i gruppi di minoranza. “Ma come si fa, ancorché effettuata nel rispetto delle norme e senza nulla togliere alla professionalità di Ciorba, a tacere sulla nomina a presidente del collegio dei revisori dei conti (organo tecnico di garanzia) del papà del presidente del consiglio (massima carica dell’organo di indirizzo politico)?”.

“Nella migliore delle ipotesi, – fanno sapere – questo è dilettantismo politico allo stato puro. Dilettantismo ancor più aggravato dal comunicato stampa del consigliere Moricoli che, invece di ammettere l’inopportunità della scelta effettuata dalla Dea Bendata, minaccia un gruppo di opposizione di presunte denunce e rivalse quali conseguenze delle (legittime) perplessità sollevate. Adesso è diventato reato anche esprimere opinioni politiche? Dichiarazioni, quelle del consigliere Moricoli, che sanno di difesa d’ufficio di una posizione disarmante e francamente incomprensibile”.

“Noi pensiamo che, anche se la procedura adottata è regolare e guidata dal Fato, sarebbe opportuno – consigliano FondAzione, Fratelli d’Italia, Forza Italia e Viterbo2020 – che il neo selezionato Presidente del collegio dei revisori dei conti si dimetta, per evidente inopportunità politica. E se per aver espresso questa opinione qualcuno vorrà denunciarci, allora denunciateci tutti! Perché questa opposizione non si fa intimidire da sibilline minacce né smetterà di martellare l’amministrazione. Da oggi, abbiamo un motivo in più che si aggiunge alla già lunga lista di motivi per votare con convinzione, giovedì, la sfiducia al sindaco Michelini”.

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