Colombe a basso prezzo nei supermercati, “La qualità non può costare così poco”

Colombe a basso prezzo nei supermercati, “La qualità non può costare così poco”

Homepage - Andrea De Simone di Confartiginato imprese di Viterbo denuncia la situazione che danneggia gli artigiani locali e nazionali

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“Il cibo a basso prezzo è un’illusione. Non esiste. Il vero costo del cibo alla fine viene pagato da qualche parte. E se non lo paghiamo alla cassa, lo paga l’ambiente e la nostra salute”. A citare lo scrittore e giornalista Michael Pollan è Andrea De Simone, direttore di Confartigianato imprese di Viterbo, per denunciare una situazione che non si vergogna a definire imbarazzante: al supermercato si trovano colombe a 1,90 euro.

Confartigianato, da sempre in prima linea per portare avanti un’idea di produzione di qualità, prende spunto da questa situazione incredibile e diffusissima nella grande distribuzione in questa settimana, periodo pre pasquale, per fare una riflessione sulle politiche portate avanti nei confronti dei lavoratori e degli stessi consumatori. “Il senso di responsabilità dei nostri pasticceri e dei nostri panificatori artigiani e il rispetto del loro lavoro e la tutela di quello delle centinaia di dipendenti ci costringe alla denuncia. – Dice De Simone – La grande distribuzione sta vendendo le colombe, ovviamente non cito la marca, a 1,90 euro. Meno del costo del pane comune! Mi domando come questo sia possibile e soprattutto perché la politica lo permette”.

“Merci di qualità come la Colomba a un prezzo tanto stracciato sarebbe – secondo il direttore di Confartigianato imprese di Viterbo – sintomo di un fare impresa che non tiene conto della professionalità che ci sta dietro, per non parlare della qualità degli ingredienti. Le responsabilità di questa situazione andrebbero quindi ricercate non solo nella grande distribuzione o in chi produce i dolci, ma anche al livello della politica nazionale”.

“Un governo che vuole tutelare le piccole e medio imprese non deve permettere una cosa simile. – Continua De Simone – Mi domando perché accada questo. Il prezzo sottocosto 1,90 comunica un messaggio assolutamente negativo. Solo il costo delle materie prime di qualità come burro, canditi, lo stesso incarto, ma soprattutto le braccia che lavorano. Non può costare così poco. Mi domando quindi – prosegue – cosa sia legato a questo prezzo tanto basso”.

“Ovviamente non si misura la qualità con il prezzo più alto, ma nemmeno i costi fissi con un prezzo basso. Per quanto mi riguarda – conclude Andrea De Simone – continuo a difendere il lavoro di tanti artigiani che ogni giorno, in ogni angolo della Tuscia e del Paese, devono lottare con la burocrazia, il fisco, le tasse e con le notti insonni per inventare il lavoro e per non licenziare nessuno. Gli imprenditori vogliono andare avanti investendo sul personale e sul lavoro aggiunto che rappresenta. Auspico che la clientela lo capisca e premi il lavoro e la qualità. Meglio mangiare una fetta solo di colomba o di pizza di pasqua ma mangiarla di qualità”.

Foto Fisioterapy Center

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