Ronciglione, Luca Argentero in scena con “È questa la vita che sognavo da bambino?”

Ronciglione, Luca Argentero in scena con “È questa la vita che sognavo da bambino?”

Homepage - RONCIGLIONE - Sabato 13 aprile, alle 21, il famoso attore debutterà al teatro Petrolini.

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RONCIGLIONE – Per la serie “il meglio deve ancora venire”, sta per chiudersi il sipario sulla stagione 2018-19 del teatro “E. Petrolini” di Ronciglione, lasciando presagire un finale “col botto”.

Dopo il successo di alcuni dei più grandi nomi dello spettacolo italiano, come Giorgio Pasotti, Edoardo Leo e Pino Insegno, a calcare le scene del teatro ronciglionese arriva Luca Argentero, penultimo in cartellone prima di Antonello Fassari.

Sabato 13 aprile, alle 21, il famoso attore debutterà al Petrolini con lo spettacolo in tournée “È questa la vita che sognavo da bambino?”, prodotto dalla Stefano Francioni Produzioni e diretto da Edoardo Leo.

Luca Argentero in “È questa la vita che sognavo da bambino?” racconta le storie di grandi personaggi dalle vite straordinarie che hanno inciso profondamente nella società, nella storia e nella loro disciplina. Raccontati sia dal punto di vista umano che sociale, con una particolare attenzione al racconto dei tempi in cui hanno vissuto. Luisin Malabrocca, Walter Bonatti e Alberto Tomba, tre sportivi italiani che hanno fatto sognare, tifare, ridere e commuovere varie generazioni.

Luisin Malabrocca, “l’inventore” della Maglia Nera, il ciclista che nel primo Giro d’Italia dopo la guerra si accorse per caso che arrivare ultimo, in una Italia devastata come quella del ‘46, faceva molta simpatia alla gente: riceveva salami, formaggi e olio come regali di solidarietà.

Automaticamente attirò anche l’attenzione di alcuni sponsor, fino a farlo guadagnare di più l’arrivare ultimo che tentare la vittoria.

Walter Bonatti, l’alpinista che dopo aver superato incredibili sfide con la roccia, il clima e la montagna, arrivato a oltre ottomila metri d’altezza, quasi sulla cima di una delle montagne più difficili da scalare del mondo, il K2, scoprì a sue spese che la minaccia più grande per l’uomo è l’uomo stesso; eppure la grande delusione del K2 lo ha spinto ancora più in là a mettersi alla prova in nuove sfide in solitaria, nuove scalate impossibili e infine a viaggiare in tutto il mondo. Tutto ciò per trovare la cosa più importante della vita: se stesso.

Alberto Tomba, il campione olimpico che ha fermato il Festival di Sanremo con le sue vittorie. L’insolito sciatore bolognese che con la sua leggerezza nella vita e aggressività sulla pista è arrivato a essere conosciuto in tutto il mondo come “Tomba la bomba”. Uno dei più grandi campioni della storia dello sci che ha radunato intorno alle sue gare tutta la nazione, incarnando la rinascita italiana forse illusoria ma sicuramente spensierata degli anni ‘80.

Tre storie completamente diverse l’una dall’altra, tre personaggi accomunati da una sola caratteristica, essere diventati, ognuno a modo proprio, degli eroi.

Foto Fisioterapy Center

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