L’isola Bisentina apre ai turisti, Elena Sofia Rovati: “La immaginiamo come catalizzatore dello sviluppo del lago”

L’isola Bisentina apre ai turisti, Elena Sofia Rovati: “La immaginiamo come catalizzatore dello sviluppo del lago”

Homepage - CAPODIMONTE - I primi turisti di questa nuova era potranno metterci piede dal 2 luglio. Una stagione, sperimentale, con chiusura prevista per il prossimo 8 ottobre. 

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CAPODIMONTE – Apre l’isola Bisentina, Elena Sofia Rovati: “La immaginiamo come catalizzatore dello sviluppo turistico del lago”. Le prenotazioni per la visita aperte dal primo giugno, imbarchi previsti da Capodimonte e Bolsena, poi un percorso a terra tra edifici storici,
natura mozzafiato e arte contemporanea.

I primi turisti di questa nuova era potranno metterci piede dal 2 luglio. Una stagione, sperimentale, con chiusura prevista per il prossimo 8 ottobre. 

“Puntiamo a ridare vita all’isola grazie alla partecipazione del pubblico – così Elena Sofia Rovati -. Nel 2017, una volta che la nostra famiglia ha acquistato l’isola dai del Drago, abbiamo aperto i cantieri di restauro delle diverse strutture presenti. Parte dei monumenti dell’isola sono stati già riportati agli antichi fasti, su altri invece è necessario ancora tempo e lavoro. Per la riapertura abbiamo immaginato un percorso tra storia e natura con cui si intreccia un progetto di arte contemporanea, realizzato con il sostegno di Tearose”.

“Crediamo molto in questo progetto – conclude la rappresentante della famiglia Rovati, proprietari della Bisentina -. Nostro obiettivo è dare un contributo importante nel rafforzare il turismo culturale di questo lago, che nasconde tante gemme ancora poco note e valorizzate. Immaginiamo l’isola come il catalizzatore dello sviluppo turistico di un’area vasta e centro dello sviluppo turistico del lago”.

Dal 2 luglio si potranno visitare (con un tour guidato della durata di un’ora e quaranta minuti circa) tre delle sette cappelle edificate fra XV e XVI secolo sui sentieri perimetrali in un percorso devozionale, che fu meta di pellegrinaggio religioso prossimo alla Via Francigena: la cappella a pianta ottagonale di Santa Caterina, attribuita ad Antonio da Sangallo il Giovane e posta su uno sperone di roccia alto 22 metri, che ospita una delle opere site specific, in cui l’artista ci rivela come le frequenze impercettibili ai sensi influenzino la materia; la cappella del Crocefisso o del Monte Calvario, che conserva preziosi affreschi attribuiti alla mano di Benozzo Gozzoli; infine, la cappella di Santa Concordia, anch’essa sede
di una delle opere site specific che grazie a un particolare software traduce in musica il passaggio degli astri sopra le nostre teste, donando all’isola una sua vera e propria voce celestiale.

Le restanti cappelle, così come la chiesa principale dei SS. Giacomo e Cristoforo saranno rese visitabili e svelate a una a una nel tempo. La terza opera contemporanea è invece collocata nei pressi di un leccio secolare, che di fatto è l’albero più antico dell’isola.

Foto Fisioterapy Center

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