Il blerano Giuseppe Iacomini legge a papa Francesco il testo di ‘E chiamateci pure guardie’ scritto per La Fune

Il blerano Giuseppe Iacomini legge a papa Francesco il testo di ‘E chiamateci pure guardie’ scritto per La Fune

Homepage - VITERBO - Lui tra sei scelti in tutta Italia. 'E chiamate pure guardie' il testo letto in piazza San Pietro, con l'emozione a strozzare la gola. "Un'emozione indescrivibile, una carezza sul cuore. Una giornata da ricordare per sempre. Spero che mi hai visto mamma, il pensiero più bello è stato per te", così l'agente viterbese.

ADimensione Font+- Stampa

ROMA – Il blerano Giuseppe Iacomini tra gli agenti che hanno letto i messaggi della Polizia Penitenziaria a papa Francesco nell’udienza di sabato 14 settembre.

Lui tra sei scelti in tutta Italia. ‘E chiamate pure guardie’ il testo letto in piazza San Pietro, con l’emozione a strozzare la gola. “Un’emozione indescrivibile, una carezza sul cuore. Una giornata da ricordare per sempre. Spero che mi hai visto mamma, il pensiero più bello è stato per te”, così l’agente viterbese.

Una settimana fa Iacomini ha ricevuto la notizia del suo interessamento come protagonista all’importante giornata. Con la commozione nella voce ha contattato la redazione de La Fune per condividere con noi la bella cosa. Sì perché quello che Iacomini ha letto al’udienza papale è un articolo scritto per Vita da numeri 1, la rubrica che ha curato per questo giornale. Una grande soddisfazione per tutti noi. 

Foto Fisioterapy Center

Jooble La Fune