Dottarelli (Club per l’Unesco Tuscia): “La candidatura soddisfazione e orgoglio di tutti”

Dottarelli (Club per l’Unesco Tuscia): “La candidatura soddisfazione e orgoglio di tutti”

Homepage - BOLSENA - "Nella motivazione della candidatura - continua Dottarelli - sono espressi in modo incisivo i caratteri che fanno di Civita un unicum".

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BOLSENA – “La decisione del Consiglio Direttivo della Commissione Nazionale Italiana per l’Unesco di presentare “Il paesaggio culturale di Civita di Bagnoregio” come candidatura italiana all’esame del
Comitato del Patrimonio Mondiale nel 2022, deve essere salutata con soddisfazione e orgoglio da tutta la comunità della Tuscia”. Queste le parole di Luciano Dottarelli, presidente del Club per l’Unesco Viterbo Tuscia.

“Nella motivazione della candidatura – continua Dottarelli – sono espressi in modo incisivo i caratteri che fanno di Civita, nello stesso tempo, un unicum ma anche un esempio, con respiro di universalità, della interazione umana con un ambiente ostile costantemente minacciato da forze naturali. Un sito in cui l’ingegnosità umana sfida un territorio che per secoli, e ancora oggi, è caratterizzato da fenomeni erosivi che ne hanno delineato l’iconicità e influenzato gli aspetti sociali,
culturali, urbani e architettonici.

L’eccezionale resilienza della comunità, che cerca di mitigare fenomeni irreversibili ininterrotti da secoli, contribuisce in modo sostanziale a rendere Civita di Bagnoregio un paesaggio culturale di straordinaria rilevanza.

Il Club per l’UNESCO Viterbo Tuscia ha molto apprezzato e subito sottoscritto – condividendone fino in fondo le motivazioni – l’iniziale appello per salvare Civita, promosso dall’allora sindaco di Bagnoregio Francesco Bigiotti e dal presidente della regione Lazio, Nicola Zingaretti, e sostenuto da un lungo e prestigioso elenco di firmatari.

Come associazione che si ispira agli ideali e ai princìpi di azione dell’ UNESCO riteniamo fondamentale l’impegno per promuovere a livello locale la conoscenza, la tutela e l’efficace fruizione del patrimonio culturale e siamo convinti che gli strumenti messi a disposizione dall’UNESCO possano fornire un notevole sostegno alle politiche di salvaguardia e di valorizzazione e con esse alle opportunità di crescita civile ed economica dei territori di riferimento.
Per questo abbiamo sostenuto negli anni passati il progetto di Geoparco della Tuscia, la candidatura del lago di Bolsena come Riserva della Biosfera in base al Programma MAB (Man and Biosphere) ed abbiamo salutato come risultati molto importanti prima l’inserimento nella Lista rappresentativa del patrimonio culturale immateriale dell’umanità delle “Feste delle grandi macchine a spalla” (tra cui il Trasporto della Macchina di Santa Rosa di Viterbo) nel 2013, e poi il riconoscimento del sito transnazionale “Antiche faggete primordiali dei Carpazi e di altre regioni d’Europa” (tra cui il Monte Cimino di Viterbo e il Monte Raschio di Oriolo Romano) nel 2017.

Tra le motivazioni che ci hanno spinto nel 2012 alla costituzione del Club per l’UNESCO Viterbo Tuscia c’era anche la constatazione che una terra di grande qualità archeologica, artistica e paesaggistica come la nostra era presente nelle Liste dei patrimoni dell’umanità – sembrava quasi incredibile – con un unico sito, per di più in condivisione con la provincia di Roma: le necropoli etrusche di Cerveteri e Tarquinia.

Siamo consapevoli che gli strumenti messi a disposizione dall’UNESCO costituiscono un suggello di valore universale al patrimonio culturale (materiale o immateriale) che una comunità sente come fondante della propria identità ma pensiamo anche che la visibilità che il “brand” UNESCO consente, lungi dal comportare ricadute automatiche dal punto di vista ambientale, turistico ed economico, deve accrescere il senso di responsabilità e stimolare un impegno coerente dei decisori pubblici e di tutta la comunità.

L’auspicio è dunque che la candidatura italiana del “Paesaggio culturale di Civita di Bagnoregio” venga accolta positivamente dal Comitato del Patrimonio Mondiale e che si giunga presto al suo inserimento nell’elenco dei siti italiani patrimonio mondiale. Un tale meritatissimo riconoscimento costituirebbe un ulteriore impulso alle politiche imperniate sul turismo ambientale e culturale, che i territori della Teverina e del Lago di Bolsena hanno ormai individuato come le più rispondenti alle proprie vocazioni”.

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