Antoniozzi: “Villa Lante riapre, ma i giardini sono nel degrado”

Antoniozzi: “Villa Lante riapre, ma i giardini sono nel degrado”

Homepage - VITERBO – Il consigliere di Viterbo 2020 interviene per denunciare il degrado.

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VITERBO – Alfonso Antoniozzi, consigliere comunale del movimento Viterbo 2020, interviene per denunciare il degrado in cui versa Villa Lante.

“La notizia arrivata martedì in consiglio comunale riguardante la riapertura di villa Lante al pubblico durante l’intero corso della settimana è senza dubbio una notizia eccellente e rende giustizia a tutti quei cittadini che, com’è loro diritto, hanno alzato la voce per far sentire in maniera inequivocabile non soltanto l’esigenza che un bene pubblico sia fruibile per i turisti, ma l’affetto indissolubile che lega i cittadini di Bagnaia alla villa.

Se ogni cittadino prendesse spunto dal coraggio dei bagnaioli e sollecitasse con forza, ogni volta che se ne presenti l’occasione, il cambiamento dello stato delle cose rendendosene parte attiva invece di rassegnarsi all’evidenza, sono convinto che molte delle tragiche situazioni attualmente presenti nel nostro territorio avrebbero trovato una soluzione.

Onore dunque a chi, a Bagnaia, ha alzato la voce.

Purtroppo però non è lecito dormire sugli allori: il contratto per la manutenzione dei giardini è scaduto e, al momento in cui scrivo, non è stato rinnovato, dunque le fontane e i giardini versano nello stato che si vede nelle foto allegate, scattate la scorsa domenica. Sembra un paradosso che il polo museale lasci scadere un contratto simile quando si parla di villa Lante, un bene culturale che affonda la sua peculiarità proprio nei giardini.

Non si pretende che il polo museale conosca per filo e per segno le vicende della villa, la cui costruzione iniziò nel 1511 e si concluse cinquantacinque anni dopo grazie al cardinal Gambara (lo stesso della facciata del duomo), né che costruisca un itinerario turistico vignolesco che comprenda la villa, porta Favl, la fontana di piazza della Rocca, palazzo Farnese a Caprarola, le opere nell’isola Bisentina e nel resto della Tuscia, magari arrivando fino a villa Giulia a Roma e agli altri interventi romani dell’architetto vignolese, sarebbe chiedere troppo. Ma, visto che il ministero del Turismo e il Mibact patrocinano l’iniziativa “Il parco più bello d’Italia”, magari ci si aspetta che il polo tenga conto del fatto che la villa Lante di Bagnaia fu insignita di questo premio nel 2011 proprio per la sua particolarità, ossia per la predominanza del giardino rispetto all’opera architettonica.

Se così fosse, non potrebbe mai succedere che il contratto di manutenzione dei giardini vada in scadenza senza immediato rinnovo. Dirò di più: non potrebbe mai succedere che il contratto di manutenzione di quella parte che fa della villa ciò che è abbia scadenze così ravvicinate e non abbia una durata almeno triennale.

Ai visitatori della villa possiamo dunque dire che se i cancelli finalmente riaperti e la fruibilità del parco sono responsabilità del tenace amore dei cittadini bagnaioli, lo stato di conservazione in cui troveranno la tenuta è invece tutta responsabilità di un meccanismo amministrativo che, a differenza dello stato attuale delle fontane della villa, fa evidentemente acqua.

Noi amministratori locali non abbiamo potere decisionale sul futuro di questo patrimonio, ma il nostro imperativo categorico è far sentire chiara e forte la nostra voce. Noi di Viterbo 2020 ci siamo e ci saremo sempre, restando al fianco dei cittadini di buona volontà. Ci saremo, come abbiamo già dimostrato con la pulizia straordinaria dello scalone esterno alla villa: coi fatti e non con le chiacchiere”.

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