Michelini incontra i disabili prima del Consiglio: “Non si tocca un diritto acquisito”

Michelini incontra i disabili prima del Consiglio: “Non si tocca un diritto acquisito”

Homepage - Pur rinnovando la sua convinzione di poter far poco per la vicenda dei 26 disabili del progetto Vita Autonoma, Leonardo Michelini ieri pomeriggio prima del Consiglio comunale si è fermato a parlare con due dei disabili arrivati a Palazzo dei Priori.

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Dopo l’esclusione di responsabilità, il sindaco Michelini si riprende: “Non si tocca un diritto acquisito”. Pur rinnovando la sua convinzione di poter far poco per la vicenda dei 26 disabili del progetto Vita Autonoma, Leonardo Michelini ieri pomeriggio prima del Consiglio comunale si è fermato a parlare con due dei disabili arrivati a Palazzo dei Priori, per spiegare la loro contrarietà da quanto detto dal Sindaco nel Consiglio di martedì. Disabili ai quali l’Asl e la Regione da maggio hanno tagliato l’assegno terapeutico di 700 euro al mese, previsto dalla convenzione stipulata nel 1979.

La vicenda è stata al centro di incontri tra Asl e Regione. Incontri ai quali erano convocati anche i comuni coinvolti, tra cui Viterbo, che però ha disertato in larga parte le riunioni. Assenze alle quali il sindaco in qualche modo cercherà di porre rimedio. “Non si può interrompere un diritto acquisito in questo modo – ha detto Michelini – l’ho già detto e lo ripeto. Se c’è stata disattenzione da parte nostra – ha aggiunto – intendo porvi rimedio. Facciamo un incontro e tracciatemi un percorso che l’amministrazione può percorrere per aiutarvi”.

I 26 disabili (per lo più distrofici e poliomelitici) sono i sopravvissuti di circa 100 protagonisti del progetto di Vita Autonoma finanziato dalla Regione Lazio, che permise loro a partire dal 1979 di uscire da Villa Immacolata dove erano ricoverati, facendo risparmiare centinaia di migliaia di euro alle casse Regionali ogni anno. Il costo del loro mantenimento in struttura infatti era molto più alto rispetto a quanto percepito. I 700 euro che percepivano servivano per potersi pagare una casa, fare la spesa e pagarsi le terapie. Da quando è stato cancellato, molti di loro hanno problemi a pagare l’affitto e le bollette, mentre una di loro è già finita in ospedale per denutrimento.

 

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