Bullicame allo sfascio, Marini: “Se torna Dante ci manda all’inferno. Buttati i 130mila euro spesi da Fondazione Carivit”
Homepage - Il Bullicame è allo sfascio. Da simbolo storico del termalismo viterbese a emblema indecoroso della sua stagnazione e degrado. La Fune ha raccontato, nella giornata di ieri, l'assurdo della recinzione sfondata e dell'ingresso chiuso in piena domenica pomeriggio. Una chiusura in qualche modo tattica: meglio evitare che qualcuno prenda visione dello scempio.
Il Bullicame è allo sfascio. Da simbolo storico del termalismo viterbese a emblema indecoroso della sua stagnazione e degrado. La Fune ha raccontato, nella giornata di ieri, l’assurdo della recinzione sfondata e dell’ingresso chiuso in piena domenica pomeriggio. Una chiusura in qualche modo tattica: meglio evitare che qualcuno prenda visione dello scempio.
Peccato che la recinzione divelta al lato permette comunque di andare a fare due passi. E ci ha voluto mettere il naso anche il consigliere di Forza Italia Giulio Marini, che racconta la sua visita così: “Oltre alla recinzione abbattuta, frutto di un incidente di oltre un anno fa, ho trovato il più totale degrado. Le vasche sono senza acqua, a causa della rottura del pozzo San Valentino di 14 mesi fa. E’ un disastro: rigagnoli asciugati, rete divelta, il rospo smeraldino non c’è più, gli alberi piantati abbandonati a se stessi da tempo. 130mila euro spesi dalla Fondazione Carivit sono andati buttati”.
Questa la denuncia dura del consigliere d’opposizione all’amministrazione Michelini ed ex primo cittadino di Viterbo. “L’area prima era curata con borse lavoro da disabili e anziani che, con passione rendevano un servizio eccezionale. Oggi è tutto così desolante. Un orrore, se torna Dante ci manda all’Inferno”.
- Bullicame, recinzione sfondata ma ingresso al parco chiuso di domenica pomeriggio