Fiocco Rosa- La bella caparbietà delle donne come Chiara Frontini

Fiocco Rosa- La bella caparbietà delle donne come Chiara Frontini

Fiocco Rosa - Il Fiocco Rosa di oggi è dedicato a Chiara Frontini, ad un passo dall'essere sindaco di Viterbo, ma soprattutto donna forte e volitiva tenacemente attaccata alla sua città.

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VITERBO- Tutti a Viterbo conoscono Chiara Frontini, una cascata di ricci e tanta voglia di mettere Viterbo al centro della propria vita e del proprio futuro. Non vuole definirsi un personaggio politico, ma è sulla scena politica viterbese che l’abbiamo imparata a conoscere, ad un passo dalla poltrona di primo cittadino del Comune di Viterbo. Chiara Frontini prima di essere questo però, è una donna, caparbia, entusiasta e felice di esserlo. Vederla triste è praticamente impossibile.

Chiara Frontini, giovane donna, viterbese doc, personaggio politico. Ho messo nell’ordine giusto queste tre affermazioni?

“Non esattamente. Fondamentalmente perché non mi ritengo affatto un personaggio politico: semmai una giovane donna innamorata di Viterbo e al servizio della sua città.”

Che cosa sognava Chiara da bambina riguardo al suo futuro?

“Prima la carriera diplomatica, poi l’interprete presso qualche organismo internazionale. Finita la scuola, guardando le varie opzioni universitarie mi sono imbattuta nella Facoltà di traduzione e interpretariato di Ginevra e lì ho capito: non volevo tradurre quello che dicevano gli altri, ma volevo poter essere io stessa ad affermare la mia visione di futuro.”

Come è nata la passione per la politica?

” Nell’ambito universitario ho avuto modo di iniziare a confrontarmi con le necessità degli studenti ed ho provato un profondo senso di ingiustizia nel veder tanti miei coetanei costretti a cercare lavoro all’estero. Credo che da lì sia iniziato davvero tutto, dalla consapevolezza che i giovani devono tornare protagonisti del presente di questa Nazione, iniziando dalla mia città.”

Quali sono stati i momenti salienti della tua vita che ti hanno fatto diventare la donna che sei oggi?

“Prima ancora dei momenti, le persone. I miei genitori e mio nonno Roberto hanno avuto un ruolo fondamentale per la mia formazione personale. Se devo individuare un momento preciso, quando mia madre mi ha messo praticamente da sola su un aereo per un viaggio studio l’Inghilterra. Non conoscevo nessuno ed avevo soltanto 12 anni: in quelle occasioni devi dimostrare di sapertela cavare e dare il massimo. Ma anche l’anno a Strasburgo nell’ambito dell’Erasmus, esattamente 10 anni fa: da lì viene l’apertura internazionale della mia professione e l’interesse verso le tematiche europee, oltre che la mia attuale professione di esperta di finanziamenti europei. Nel mio percorso politico, sicuramente la “cacciata” dalla Giunta Marini dopo neanche qualche mese: mi ha aperto gli occhi su un sistema dove merito e competenza non esistono e mi ha spinto a pensare in grande, costruendo tutto quello che abbiamo fatto fino ad oggi.”

Che cosa si prova ad arrivare ad un passo ad essere sindaco della propria città?

“Orgoglio. Innanzitutto orgoglio. Oltre ad una responsabilità enorme per la fiducia che mi è stata accordata da ogni singola persona che ha creduto nel nostro progetto: un progetto di cambiamento che continuiamo a portare avanti senza arretrare di un centimetro, perché questo si attende chi ha creduto in noi.”

Tre aggettivi che ti caratterizzano

“Pragmatica. Determinata. Instancabile.”

Nella lunga notte elettorale prima del responso delle ultime amministrative, quali sono stati i pensieri rivolti alla città e ai suoi cittadini?

” Che in qualunque modo fossero andate le cose, avrei continuato a battermi per far rinascere la mia città.”

Quanto è importante la presenza delle donne nel panorama politico viterbese al giorno d’oggi?

“Non solo in politica e non solo a Viterbo, in realtà. Come hanno dimostrato i recentissimi premi Nobel 2018 per la Fisica e la Chimica, la presenza femminile in ogni ambito deve essere considerata una risorsa e mai un impedimento. Diciamo che c’è ancora del pregiudizio, anche se non si vuole ammettere: in quanto donna, devi dimostrare sempre di più. La competenza, il decisionismo, la chiarezza in una donna sono spesso percepite come saccenza e superbia. In un uomo sarebbero solo quello che sono. Perciò c’è bisogno di donne nei ruoli apicali, anche in politica: per avere l’opportunità di dimostrare.”

Questa rubrica si chiama “Fiocco Rosa”, regalaci tre parole da donna per tutte le donne che ci leggono

“Alle donne dico: uniamoci e, soprattutto, saliamo di livello nella considerazione di noi stesse agli occhi del mondo. Quando siamo insieme siamo in grado di fare grandi cose: non perdiamo questa opportunità.”

Foto Fisioterapy Center

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