Decadenza rimandata: Moltoni per ora è salvo, divisioni nella maggioranza

Decadenza rimandata: Moltoni per ora è salvo, divisioni nella maggioranza

Homepage - Martedì il sindaco Michelini, il prefetto Piermatti e il segretario generale Vichi andranno a Roma al Ministero degli Interni per chiarire la procedura corretta sulla vicenda Moltoni. Decisione che assomiglia più a un coniglio tirato fuori dal cilindro per coprire le divisioni interne.

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Decadenza rimandata: il sindaco Michelini incontrerà martedì la direzione della funzione pubblica del Ministero degli interni per avere una indicazione su come debba comportarsi il Comune di Viterbo. La maggioranza ha trovato il modo di fuggire dal voto nel quale probabilmente non sarebbe stata compatta. Il coniglio dal cilindro è infatti stato tirato fuori dopo una lunga pausa nella quale la maggioranza doveva decidere cosa fare sulla proposta fatta dal consigliere di minoranza Sergio Insogna di rinviare la discussione sulla decadenza da consigliere da Francesco Moltoni.

Insogna aveva chiesto di aspettare che si pronunciasse la giustizia sulla causa intentata dal comune di Viterbo all’assicurazione stipulata dall’Ente per i propri amministratori in epoca Gabbianelli e quindi, in attesa del giudizio previsto per il 7 gennaio, sarebbe prematuro una presa di posizione da parte del Consiglio comunale. Secondo la minoranza, ad esclusione del Movimento 5 Stelle convinto di dover votare la decadenza per questioni di opportunità, la causa intentata dal Comune schiererebbe quest’ultimo al fianco di Francesco Moltoni.

Gianmaria Santucci (Fondazione) ha sottolineato come il Comune di Viterbo stia chiedendo di riparare allo stesso debito a tre soggetti differenti. A Francesco Moltoni (e gli altri ex assessori della giunta Gabbianelli coinvolti), agli ex amministratori del Cev e all’assicurazione che si era rifiutata di pagare al posto degli assessori, come invece avrebbe dovuto, a causa di alcuni vizi di forma nella stipula dei contratti. Una situazione anomala.

In maggioranza i dubbi erano stati sollevati dal consigliere Pd Arduino Troili, deciso ad astenersi, e dal capogruppo democratico Francesco Serra che aveva lasciato intendere di non essere convinto della procedura. Procedura però avallata dal segretario generale Francesca Vichi. Però tanto non è bastato e dopo una lunga sospensione la decisione di chiedere un parere al Ministero degli Interni, “per valutare casi simili”. Insieme al sindaco Michelini andranno a Roma il segretario generale Francesca Vichi e il prefetto Rita Piermatti.

La proposta fatta dal sindaco di rinviare la discussione e quindi di sospendere il Consiglio comunale, in attesa della riunione di martedì, è stata accettata dalla minoranza, ad eccezione del consigliere pentastellato Gianluca De Dominicis che è uscito dall’aula insieme alle consigliere di Viva Viterbo Maria Rita De Alexandris e quella del Pd Martina Minchella.

“Anche se – ha spiegato Sergio Insogna – non capisco come il Ministero possa chiarire la vicenda dell’attesa di giudizio in merito alla causa tra assicurazione e Comune di Viterbo”. “Evidenzio l’ipocrisia di questa sera – ha detto Gianluca De Dominicis – perché il secondo grado della Corte dei Conti è un titolo esecutivo. Lo dico da un anno, ma prima non volevate saperne. Ora invece per convenienza, per voi lo diventa”. Martina Minchella del Partito Democratico ha detto spiegato che avrebbe preferito “di avviare la procedura”, contro l’avanzare dell’antipolitica “non sapendo se poi voterò a favore o contro, ma per dare modo a Francesco Moltoni di portare le sue motivazioni. Non voglio che si pensi che la casta oggi abbia difeso la casta”. Come Martina Minchella anche Maria Rita De Alexandris. Astenuta Chiara Frontini che ha stigmatizzato le lungaggini della maggioranza che hanno portato a chiudere i lavori del Consiglio alle 19 invece di proseguire nei lavori dopo il voto.

Alla fine la proposta di sospendere è stata votata, il Consiglio si è chiuso e la palla è ripassata al Conferenza dei capigruppo che deciderà quando riconvocare il Consiglio. In apertura di lavori il minuto di silenzio per ricordare le vittime degli attentati di Parigi dello scorso fine settimana.

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