Caritas: “C’è fame di lavoro nella Tuscia”

Caritas: “C’è fame di lavoro nella Tuscia”

Homepage - VITERBO - Cala la richiesta di cibo, per effetto dei molti interventi di aiuto a diversi livelli messi in atto su questa criticità.

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VITERBO – C’è fame di lavoro anche nella Tuscia. Il termometro è quello della Caritas Diocesana, che tiene ben saldo il polso della situazione sul territorio per quanto riguarda le questioni legate alle povertà. Tutto è stato mutato dall’arrivo del Covid-19 e il quadro è cambiato in questi mesi dove ai morsi della malattia sono seguiti quelli degli effetti di quest’ultima sul tessuto sociale ed economico.

“Sempre più persone vengono da noi a chiedere lavoro – ci racconta Simona Santicchia, referente della comunicazione Caritas Diocesana di Viterbo -. Per dare un riferimento concreto il progetto Terra degli Uomini, con cui per il secondo anno consecutivo offriamo lavoro presso aziende agricole del territorio, è stato letteralmente preso d’assolto. Abbiamo dovuto chiudere subito le adesioni. In pochissimo tempo sono arrivate le 78 domande, per noi tetto massimo del progetto”

“Nella quotidianità si stanno avvicinando persone che prima non venivano. Si tratta di piccoli imprenditori che con il Covid non sono riusciti a tenere in piedi l’attività – continua Santicchia -. Un fenomeno crescente e che spinge la stessa Caritas ad aprire una riflessione sulla necessità sempre maggiore di progetti indirizzati all’offerta di lavoro”.

Al centro di ascolto, da gennaio a oggi, sono passate 340 persone. 170 solo nei mesi più bui di aprile e maggio. Si tratta di 104 italiani e 236 stranieri, 213 uomini e 127 donne. Il punto d’ascolto registra la presenza di molte persone nuove: 68 di queste non avevano mai avuto contatti con Caritas e altre non si vedevano da anni. Cala la richiesta di cibo, per effetto dei molti interventi di aiuto a diversi livelli messi in atto su questa criticità.

 

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