Sepolture di uomini giganteschi ritrovate nella vallata del fiume Vezza, tra Vitorchiano e Bomarzo

Sepolture di uomini giganteschi ritrovate nella vallata del fiume Vezza, tra Vitorchiano e Bomarzo

Homepage - Scoperte nella vallata del fiume Vezza decine di sepolture di essere umani giganteschi. Il ritrovamento è avvenuto da pochi giorni e la notizia è stata tenuta riservata, vista la particolarità e importanza del fatto. L'altezza di questi uomini, che gli esperti (precipitatesi sul posto, varia dagli 8 ai 10 metri. Le prime ispezioni sui corpi hanno evidenziato una datazione intorno al primo millennio avanti Cristo.

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Scoperte nella vallata del fiume Vezza decine di sepolture di essere umani giganteschi. Il ritrovamento è avvenuto da pochi giorni e la notizia è stata tenuta riservata, vista la particolarità e importanza del fatto. L’altezza di questi uomini, che gli esperti (precipitatesi sul posto) hanno ritenuto incredibile, varia dagli 8 ai 10 metri. Le prime ispezioni sui corpi hanno evidenziato una datazione intorno al primo millennio avanti Cristo.

Si tratterebbe di una cultura preistorica, a cui evidentemente vanno attribuite una serie di strutture ciclopiche presenti tra i boschi dell’area e fino a oggi rimaste un mistero. 

Esattamente sabato scorso, il 24 marzo, un gruppo di appassionati di escursioni ha deciso di passare la giornata nella vallata intorno al fiume Vezza, tra Vitorchiano Bomarzo e Soriano. Sul posto sono presenti enormi rocce che regalano uno scenario quasi surreale. Addentrati nel bosco hanno ritrovato i resti di un muro davvero incredibile. Una ventina di metri di massi enormi, perfettamente incastrati tra loro. Una struttura megalopica, simile a quelle misteriose dell’America Centrale. 

Incuriositi dallo strano ritrovamento, di cui avevano però sentito parlare, decidono di verificare la presenza di altre strutture simili. Così trovano una vallata particolare perché avente una esatta forma geometrica. Smuovendo il fogliamo presente individuano una spaccatura nel lastrone di roccia e, procedendo con la pulizia di rami e foglie, si rendono conto che la linea corre in maniera esattamente rettilinea. Vanno verso il centro e smuovendo terriccio, foglie e muschio vedono affiorare quello che  a tutti gli effetti sembra essere un osso. 

Pensano alla carcassa di un animale, un cavallo. Continuano a ripulire e si rendono conto si tratti di un cranio umano, o meglio di fattezze umane ma enormemente più grande. Arrivano a scoprire fino alle orbite oculari, quindi tracciano la posizione su un’applicazione dello smartphone, escono dal bosco e informano chi di dovere del ritrovamento. In questi giorni esperti, appositamente arrivati sul posto, hanno riportato completamente alla luce uno scheletro. E hanno iniziato a effettuare studi approfonditi, segnalando alla comunità archeologica internazionale i primi dati. Sono state individuate con appositi macchinari decine di sepolture con all’interno uomini giganteschi, dagli 8 ai 10 metri circa. 

Una scoperta incredibile. Nelle prossime ore arriveranno nella Tuscia esperti e studiosi mondiali che si sono già occupati di sepolture non conformi alle conoscenze scientifiche consolidate. Dagli Stati Uniti arriveranno entro metà settimina il professor Delevan Fish e l’archeologo Anzuelo Fernandez, che ha studiato a lungo sepolture misteriose ritrovate negli anni Novanta in Sud America. 

 

 

Si trattava di un Pesce d’Aprile.

 

 

 

Foto Fisioterapy Center

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