Led, Marini contro Ciambella: “le scelte estetiche delle luci fatte sotto attuale amministrazione”

Led, Marini contro Ciambella: “le scelte estetiche delle luci fatte sotto attuale amministrazione”

Politica - Giulio Marini si difende dalle accuse di Luisa Ciambella: la scelta sarebbe stata presa sotto l’attuale amministrazione. Se sotto la gestione dell’assessore Raffaella Saraconi o di Andrea Vannini però non si sa.

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Sulle luci di San Pellegrino Luisa Ciambella dà colpe alla vecchia amministrazione, ma l’ex sindaco Giulio Marini non ci sta. “Le scelte estetiche non sono state prese dalla mia amministrazione, ma da questa”.

Sta facendo molto discutere la sostituzione delle luci nel quartiere medievale di Viterbo. La tradizionale luce calda delle lanterne che illuminano via San Pellegrino, piazza San Pellegrino, via Pietra del Pesce, etc, è stata sostituita con delle nuove lampade led a luce fredda. Un colpo all’atmosfera gotico\medievale di Viterbo che ne risulta svilita. Almeno secondo tanti. Tra questi a lamentarsi anche due esponenti di spicco della maggioranza: il consigliere Filippo Rossi e il vicesindaco Luisa Ciambella, che sono stati ripresi anche dall’assessore Andrea Vannini che li ha esortati a leggersi la normativa e si è stupito della tempistica delle critiche.

Quel che non si capisce è chi abbia fatto la scelta della tonalità della luce. L’azienda, l’amministrazione Marini o quella Michelini? Secondo Luisa Ciambella, che ha promesso giustizia e che ha promesso che sarà messa mano per tamponare “un errore del passato”, le responsabilità sono della precedente amministrazione. Una lettura che però non piace all’ex sindaco Giulio Marini.

“Non abbiamo fatto noi la scelta estetica del calore della luce dei led. Io sono decaduto il 10 giugno 2013, mentre l’accordo con il vincitore del bando è stato stipulato nel dicembre del 2013. Non entro nel merito della questione belle o brutte luci, dico solo che noi non c’entriamo nulla”.

Giulio Marini poi spiega le motivazioni che spinsero il Comune ad assegnare il servizio tramite un project financig. “Non avevamo i soldi per fare investimenti e la normativa ci chiedeva di abbattere i consumi. Bisognava mettere in sicurezza l’impianto, ormai vecchio, a norma le lampade. Con lo strumento del project financing della durata di 19 anni abbiamo assegnato l’appalto per circa 20 milioni di euro (1,07 all’anno, ndr) spendendo quello che spendevamo già prima per la pubblica illuminazione ed ottenendo però in più degli investimenti migliorativi per 5 milioni di euro”.

In pratica la Gemmo Smail che ha vinto l’appalto oltre a pagare la bolletta della luce del comune di Viterbo, ha l’onere della ordinaria e straordinaria manutenzione dell’impianto ed investimenti per 5 milioni di euro, che prevedono tra l’altro anche degli interventi a Pratogiardino. Oltre ciò anche l’assunzione di tre dipendenti ex Cev\Francigena del ramo e la sostituzione di 9200 lampade cittadine con lampade led, tra cui quelle di San Pellegrino. Lo strumento scelto poi “permetteva di non stare sotto la tagliola del patto di stabilità e che tra l’altro – aggiunge – che anche l’attuale amministrazione vuole applicare per il settore del calore”.

Insomma la scelta, spiega Marini, sarebbe stata presa sotto l’attuale amministrazione. Se sotto la gestione dell’assessore Raffaella Saraconi, prima intestataria della delega alla pubblica illuminazione, o se sotto la gestione dell’assessore Andrea Vannini, attuale intestatario della delega, però non si sa.

Foto Fisioterapy Center

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