La Regione Lazio dice sì alle Olimpiadi e scoppia la faida con Roma

La Regione Lazio dice sì alle Olimpiadi e scoppia la faida con Roma

Homepage - Approvato a maggioranza un ordine del giorno trasversale per favorire la candidatura ai giochi del 2024, contrario solo il gruppo dei 5 Stelle

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Sul fronte Olimpiadi è guerra aperta tra Regione Lazio e Comune di Roma. Mentre la sindaca Raggi ribadisce il no ai giochi del 2024, infatti, la Pisana ieri si è espressa in maniera favorevole su un ordine del giorno presentato traversalmente, unico contrario lo stesso Movimento 5 Stelle. Una seduta straordinaria richiesta pochi giorni fa dal consigliere Aurigemma (FI) che ha ottenuto l’approvazione a maggioranza dell’ordine del giorno a sostegno delle Olimpiadi a Roma.

In mezzo a questa faida, poi, la proposta delle province del Lazio – Roma esclusa – di ospitare i giochi nella regione e nella provincia a nord della Capitale. Un’idea che fino a questo momento sembra aver registrato pareri fra lo sbigottito e il divertito, mentre a Viterbo le reazioni della politica locale non si sono fatte attendere e ora tutti chiedono conto al sindaco Michelini di questa sua decisione “autonoma”.

Intanto in Regione è stato deciso che sarà lo stesso presidente Zingaretti “a farsi parte attiva nei confronti del sindaco di Roma Capitale nel perorare la conferma della candidatura della città di Roma a ospitare i giochi olimpici e paralimpici del 2024 per garantire l’interesse dei cittadini romani e italiani a poter usufruire di una simile opportunità economica e culturale”.

I 5 Stelle, invece, hanno presentato un ordine del giorno teso a favorire un’intesa con il governo per sbloccare fondi statali e comunitari da destinare alla città di Roma “prendendo anche in considerazione le risorse eventualmente riferibili ai risparmi derivati a fronte della mancata candidatura”, che è stato però bocciato dalla maggioranza del consiglio.

La posizione dei sindaci delle province del Lazio è arrivata tramite Daniele Mitolo (Pd), che ha ricordato il documento firmato dai quattro primi cittadini favorevoli ad ospitare i giochi anche se perdurasse la contrarietà della Raggi e dei 5 Stelle.

Numerosi gli interventi dei consiglieri nel corso del dibattito. Michele Baldi (Lista Zingaretti) ha evidenziato i valori sociali e le opportunità di sviluppo di una Olimpiade. Anche Giancarlo Righini (FdI) ha voluto elencare i vantaggi derivanti dalla designazione a sede olimpica, ribadendo che i costi maggiori restano in questi casi in capo al Comitato olimpico internazionale e non alla collettività. Il suo collega di partito Fabrizio Santori ha denunciato la mancata partecipazione dei Municipi alla discussione sulla candidatura, “anche in quelli a guida Pd”.

Gino De Paolis ha quindi inteso ribadire il pieno sostegno di Si-Sel, a tutti i livelli istituzionali, rispetto alla sostenibilità della candidatura di Roma e della nazione. Il vicepresidente del Consiglio Francesco Storace (La Destra) ha poi criticato il “diktat” dei vertici nazionali del Movimento 5 Stelle che, a suo giudizio, hanno fortemente influenzato l’atteggiamento negativo ai giochi assunto dai rappresentanti del Comune di Roma. Per l’altro vicepresidente Mario Ciarla (Pd) “il sindaco di Roma si è comportata più da portavoce del Movimento che da primo cittadino”.

Olimpia Tarzia (Lista Storace) ha ricordato le promesse della Raggi in campagna elettorale sull’istituzione di un referendum per valutare l’opportunità alla candidatura. Mentre Pietro Sbardella (gruppo misto) ha lanciato critiche all’amministrazione regionale, colpevole di essersi mossa troppo tardi anche per questo consiglio straordinario.

Intanto Devid Porello (Movimento 5 Stelle) ha ribadito la linea del suo gruppo e della sindaca Raggi. “È sempre stato chiaro a tutti che se avessimo vinto le elezioni comunali sarebbe tramontata l’ipotesi di ospitare a Roma le Olimpiadi del 2024. Ce ne assumiamo le responsabilità – ha aggiunto – convinti che sia troppo rischioso per la nostra città e la nostra comunità organizzare un evento di tale portata, soprattutto sulla scorta delle esperienze negative delle ultime edizioni in altre nazioni e metropoli per molti versi simili alla nostra”.

Dai banchi dello stesso gruppo Valentina Corrado ha quindi elencato le perdite accumulate da alcune sedi olimpiche del recente passato, rammentando all’Aula “i ritardi e gli sprechi avvenuti nel Lazio in occasione dei campionati mondiali di nuoto” nonché “i timori dell’allora premier Monti per le finanze nazionali quando si parlava dei giochi del 2020”. Per Silvia Blasi (M5s) la seduta straordinaria alla Pisana rappresenta “solo una vetrina, un segnale dato a qualche finanziatore di campagne elettorali”.

Critiche al Movimento, in chiusura di dibattito, da parte di Massimiliano Valeriani (Pd): “Mi sarei aspettato la forza e il coraggio di condizionare la nostra discussione con un intervento di apertura che avesse dato sostanza, fornendo motivazioni, dati, contributi, rispetto alla decisione preannunciata dal Campidoglio, guidato da vostri esponenti. Così non è stato”.

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