Il ghetto alla Fiera alla fine è colpa dei viterbesi, Grillo: “Il territorio ha già dato e offre questo”

Il ghetto alla Fiera alla fine è colpa dei viterbesi, Grillo: “Il territorio ha già dato e offre questo”

Homepage - Le parole di Salvatore Grillo, aggiunte a quelle del Prefetto Rita Piermatti ascoltate dall’opposizione del Comune di Viterbo, danno un risultato paradossale: la colpa è dei viterbesi che non hanno risposto adeguatamente per una accoglienza diffusa costringendo la Prefettura ad affidare i migranti ai pochi che se ne sono interessati.

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Confronto tra il viceprefetto Salvatore Grillo e il centrodestra in 4^ commissione sul tema dei migranti e del ghetto della Fiera, con una un’unica certezza: “La colpa è dei territori, hanno risposto così ai bandi, non possiamo lasciare i migranti in mezzo alla strada”. Registrata anche la resa dell’assessore Troncarelli: “Non è mia competenza”.

L’incontro è servito al Comune di Viterbo per provare a fare la voce un po’ più grossa rispetto ad una questione enorme che coinvolge per ora 96 migranti ospitati in prima accoglienza a Viterbo. Numeri che incrementeranno per i continui sbarchi e infatti “si potrà arrivare ad altri 2 mila arrivi” e così si renderà necessaria la struttura che sta nascendo alla Fiera dove sono stati parcheggiati alcuni container che dovranno essere accompagnati da una serie di servizi che la Prefettura insieme sta impacchettando: acqua, luce, fosse settiche su tutto. “Questo – ha commentato Gianmaria Santucci – è il miglior modo per vedersi mettere le barricate in mezzo alla strada. Sono lontano da quelle posizioni, bisogna garantire la dignità dei migranti e processi di integrazione. Alla fiera questo non è possibile, mettete le persone dove ci mettevano gli elefanti (lo spazio è stato spesso usato per il circo, ndr)”. “È uno scenario drammatico – ha aggiunto Luigi Buzzi – che crea frizioni, così si scatenano guerre tra poveri. C’è uno scarica barile tra Prefettura e Comune e alla fine chi subisce sono i cittadini. Ghettizzando le persone, anche se temporaneamente, non si permette l’integrazione”. “Non accetto – ha detto Giulio Marini – che si faccia un ghetto per anni, è una follia. E tutto ciò solo per fare arricchire qualcuno”.

Le parole di Salvatore Grillo, aggiunte a quelle del Prefetto Rita Piermatti ascoltate dall’opposizione del Comune di Viterbo, danno un risultato paradossale: la colpa è dei viterbesi che non hanno risposto adeguatamente per una accoglienza diffusa costringendo la Prefettura ad affidare i migranti ai pochi che se ne sono interessati. L’anello mancante in questi ragionamento però sono i Comuni che sono saltati a piedi pari dalla Prefettura stessa, che emette bandi rivolti direttamente ai privati. Lo prevedono le norme e alla fine la città ne subisce davvero le conseguenze perché in balia di interessi poco chiari, di persone che “investono” sui migranti. “Grillo – ha detto ancora Santucci – dice che i migranti non hanno mai dato problemi. È vero, ma solo perché fino ad ora è stato utilizzato un metodo efficace di accoglienza diffusa. Ora vogliono cambiare metodo e vedrete che si creeranno tensioni perché non viene rispettata la loro dignità”. “Chi parla di dignità – ha risposto Grillo – dovrebbe dire se preferiva che li tenessimo per le strade”.

Il sindaco Michelini ha infine chiesto alla Prefettura di garantire che l’uso del Cta della Fiera sia limitato al minimo indispensabile. Grillo non ha battuto ciglio, si vedrà. Resa su tutti i fronti invece da parte dell’assessore alle politiche sociali del Comune di Viterbo Alessandra Troncarelli felice di doversi occupare di altro: “Io mi occupo di Sprar – ha detto – la mia presenza qui è marginale”.

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