Centro storico di Viterbo – Rotelli (FdI): “Investire un milione di euro all’anno per aumentarne l’appeal”

Centro storico di Viterbo – Rotelli (FdI): “Investire un milione di euro all’anno per aumentarne l’appeal”

Cronaca - Siamo partiti da Mauro Rotelli, uomo guida di Fratelli d'Italia nel capoluogo della Tuscia, che attraverso i social ha di fatto lanciato l'argomento. Lo abbiamo intervistato, chiedendo una sua road map e molto altro.

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Far rinascere il centro storico di Viterbo e dargli un futuro. Questo il tema che La Fune sta mettendo al centro del dibattito cittadino e a cui daremo respiro nei prossimi giorni pubblicando una serie di interviste ad amministratori, politici, rappresentanti di associazioni di categoria, associazioni e imprenditori. Riporteremo anche il parere di quanti vorranno intervenire in maniera costruttiva, aggiungendo spunti significativi e letture degne di nota. 

Siamo partiti da Mauro Rotelli, uomo guida di Fratelli d’Italia nel capoluogo della Tuscia, che attraverso i social ha di fatto lanciato l’argomento. Lo abbiamo intervistato, chiedendo una sua road map e molto altro. 

 

 

Chi deve ottenere risultati è obbligato a fare strategie. Palazzo dei Priori ha mai sviluppato strategie e piani per tutelare il centro storico? Oggi lo sta facendo?

“Il legame tra strategia, visione e risultati è indubbio, riguarda il Comune ma non solo. Penso ai tanti operatori coinvolti, alle organizzazioni, alle associazioni da anni impegnate in progetti e iniziative. La responsabilità di aver più o meno sviluppato strategie è sicuramente comunale, giorni fa ho visitato l’esposizione del masterplan sviluppato dall’amministrazione. Certo non c’è solo il centro storico in quelle tavole e non so se ci sia ora in atto un focus, ma gli spunti di riflessione da quel lavoro possono essere veramente tanti, nei prossimi giorni svilupperemo alcune riflessioni e proposte partendo da quei dati. Partire dai dati, sempre più preziosi, risulta interessante ed è l’approccio giusto”.

Da 35mila residenti a 8mila nel giro di qualche decennio. Questi sono i numeri del centro storico di Viterbo. Come è accaduto?

“Desertificazione, fuga, in alcuni caso musealizzazione del centro, dipendono da tante cause politiche, economiche e socio culturali. Perché sia accaduto rischia però di diventare un esercizio accademico, interessante, ma non operativo. Credo che a tutti interessi passare all’azione senza attardarsi più di tanto sulla semplice analisi anche se propedeutica. Se ne sono fatte tante, direi troppe, senza lo sbocco in una soluzione”.

I tre problemi più grandi del centro storico che individua?

“La fruibilità, la raggiungibilita, la mobilità. A mio avviso va semplicemente garantita la normale abitabilità, com’è ora difficilmente ha l’appeal di un posto vivibile”.

Le tre virtù da riscoprire e su cui puntare?

“In assoluto la caratteristica unica che contraddistingue il centro di Viterbo, come di ogni altro comune della nostra provincia, è la non ripetibilità. Il centro di Viterbo non è “cinesabile”, mi si passi questo termine. È il luogo della nostra identità, il luogo che racchiude in pochi chilometri quadrati la nostra storia, il nostro dna. Lo stesso vale per le frazioni, che conservano luoghi della memoria collettiva ineguagliabili”.

Chiusura al traffico. Cosa pensa della nuova Ztl decisa dall’amministrazione Michelini?

“Da consigliere comunale ho raccolto firme per installare la ZTL anche a via San Lorenzo, ma gli orari uguali o simili a Corso Italia la rendono inutile e per alcuni versi comica. Il dentro le mura di Viterbo ha caratteristiche e peculiarità tanto diverse che inevitabilmente devono modificare anche le possibilità di fruizione e le regole d’accesso”.

Come affronterebbe lei la questione della chiusura del centro alle macchine?

“Mi ripeto, dipende dalla zona e dalla stagione, sono valutazioni che cambiano. Non c’è una unica chiave di lettura per tutto il centro e per tutto l’anno. Ci sono momenti in cui le auto devo rimanere fuori e altri in cui il park del Sacrario dovrebbe essere gratuito per invogliare a frequentare maggiormente il centro. Può sembrare complicato e invece basta seguire le tendenze e capire per esempio che per tutta l’estate la ZTL nel quartiere medioevale deve durare tutta la notte”.

Tracci una road map in breve per affrontare il tema.

Investire un milione di euro l’anno sarebbe già da subito un bel punto da cui partire. Strutture, iniziative e sgravi fiscali per chi investe nel rigenerare. Un piano particolare per i rifiuti è un’altra urgenza del centro che ha chiaramente necessità differenti dal resto della città. Un piano comunicativo di marketing territoriale che presenti una volte per tutte la Città dei Papi con le sue diverse stratificazioni, abbandonando i riferimenti etruschi e alla Tuscia difficilmente comprensibili. Anche qualcosa di rivoluzionario non ci starebbe male…

Perché non intubare l’acqua che va dispersa nei campi alle Zitelle e portarla a Valle Faul o a servizio dell’ex Ospedale? La struttura avrebbe tutto un altro appeal, un altro respiro. Così Viterbo sarebbe una città “completamente” termale. Faremo tante proposte per viverla al meglio senza stravolgerla ma semplicemente rigenerarla”.

Foto Fisioterapy Center

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