Viterbo città d’arte contemporanea e di una Guernica culturale

Viterbo città d’arte contemporanea e di una Guernica culturale

Homepage - Viterbo si apre all'arte contemporanea ma nell'ambiente culturale viterbese questo non fa che aumentare il mal di pancia. Non perché arriva la mostra, anzi, ma per le modalità di come viene gestito il tutto e i risvolti.

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Viterbo apre all’arte contemporanea con la mostra di Valle Faul. Sono arrivati in città quadri interessanti ma non è mancato anche l’aprirsi di una discussione sulle modalità di gestione della cultura da parte di Palazzo dei Priori.

E’ vero che il Comune può acquistare mostre da chi crede e come meglio crede. Ma è anche vero che a ogni passo che viene fatto in città nel settore culturale monta la polemica perché c’è, in tanti ambienti, una grande frustrazione. Ci sono festival e associazioni, che non hanno la fortuna di fare parte della cerchia degli “eletti” (nel senso di “tenuti in considerazione”, la specificazione è d’obbligo ma anche ciò dovrebbe far riflettere), che percepiscono come un colpo al cuore la spesa di decine di migliaia di euro per l’acquisto di una mostra quando non hanno più neanche i pennarelli per le loro attività che comunque continuano a svolgere in città durante tutto l’anno.

E non si tratta di “pippe”. In molti casi parliamo di gente brava. I bandi aperti a tutti sono sempre più una chimera da quando è diventato sindaco Leonardo Michelini. Non c’è possibilità di confronto e il settore Cultura del Comune di Viterbo è chiuso a riccio in una maniera incredibile. Chi se lo sarebbe aspettato da un uomo di mondo come Antonio Delli Iaconi? Chi avrebbe mai pensato che una persona come lui avrebbe potuto pronunciare frasi così sgradevoli come: “Il Comune non è un bancomat”? E chi avrebbe potuto credere che si sarebbe arrivati all’assurdo di associazioni accordatesi con l’assessore di turno, esposte per migliaia di euro pur di realizzare l’evento deciso e abbandonate senza un soldo bucato?

Tutto questo è successo e continua a essere a Viterbo. Una vera e propria Guernica. Con tanto di Palazzo che negli anni ha letteralmente bombardato il tessuto associativo e la partecipazione sul fronte cultura nella città. Pare che il Comune, anziché la casa dei cittadini, sia “roba loro”. Di alcuni. E per tutti gli altri la frase è sempre la stessa: “Non ci sono i soldi”. Certo, verrebbe da dire, li avete già spesi tutti come se non ci fosse un domani.

Guernica

 

Fotomontaggio: ideazione Roberto Pomi, realizzazione grafica Luca Appia

Foto Fisioterapy Center

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