VITERBO – Sulla Tuscia l’ombra dei combattimenti clandestini tra cani

La scorsa settimana nei dintorni di Viterbo sono stati ritrovati dalla guardia forestale dei corpi senza vita di cani di razza Pitbull deceduti quasi sicuramente in combattimenti clandestini.

I combattimenti tra cani spesso vengono organizzati tramite gruppi Facebook, si tratta di vere e proprie bande che usano il loro gergo e parole criptate per impedire la localizazzione dei ring di combattimento. L’uso della violenza è smodato: bastonate, giorni a digiuno,elettrodi inseriti nell’ano, appesi per le zampe giornate intere, digiuni forzati e poi nutrimenti a base di animali sanguinanti, dosi massicce e costanti di calci e pugni il tutto per esaltare ai livelli massimi l’aggressività. Come se non bastasse è certo l”uso di collari elettrici per punire il cane con una violenta scossa quando non risponde al diktat. Un allenamento estenuante per creare dei veri e propri killer. I cani sono inoltre sottoposti alla somministrazione di sostanze stupefacenti tipo nandrolone per aumentarne l’aggressività. Reti transnazionali con scommesse che partono da poche centinaia di euro fino ad arrivare a puntate da migliaia di euro per i combattimenti più quotati. Il fenomeno è in crescita e di molto si parla di +5-10% di denunce solo negli due anni. Tre miliardi di euro la più attendibile quantificazione del fatturato europeo, numeri da capogiro. I cani vincitori servono per il prossimo incontro, i vinti finiscono in un sacco della spazzatura spesso gettati via agonizzanti. Le condanne non superano mai i due anni,questo perché risulta difficile e complesso il riconoscimento di autentiche associazioni a delinquere.