Provincia, il gioco delle alleanze di Romoli potrebbe escludere Viterbo dalla maggioranza

Provincia, il gioco delle alleanze di Romoli potrebbe escludere Viterbo dalla maggioranza

Homepage - VITERBO - Il presidente Alessandro Romoli starà riflettendo, archiviato il voto di domenica scorsa e venuti fuori i nuovi dodici consiglieri provinciali. Ora sta a lui decidere che maggioranza costruire nel palazzo e a chi assegnare le deleghe. 

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VITERBO – Il capoluogo potrebbe rimanere escluso dalla nuova maggioranza di Palazzo Gentili. Il presidente Alessandro Romoli starà riflettendo, archiviato il voto di domenica scorsa e venuti fuori i nuovi dodici consiglieri provinciali. Ora sta a lui decidere che maggioranza costruire nel palazzo e a chi assegnare le deleghe. 

Ha di fatto due diverse possibilità di maggioranza: una nel centrodestra (sua casa politica naturale) e l’altra nel centrosinistra (che poi sarebbe la stessa maggioranza con cui ha retto Palazzo Gentili finora). L’una o l’altra opzione gli consegnerebbero una situazione di sei consiglieri in maggioranza e sei all’opposizione, con il suo voto a fare da ago della bilancia. In questo ragionamento abbiamo voluto tenere fuori i civici, la cui posizione non è ancora nota. Per loro, secondo i rumors, comunque si profilerebbe una situazione di eventuale appoggio esterno, senza deleghe, ma solo in caso di virata nel centrosinistra. Questo non tanto per ragioni politiche e ideologiche ma pratiche, considerando i rapporti non proprio brillanti tra la maggioranza frontini e i consiglieri del gruppo FdI a Palazzo dei Priori. 

C’è un fatto, che forse in pochi hanno notato, che probabilmente avrà un peso nelle decisioni di Romoli. Se svolterà a destra finirà per tenere fuori dalla maggioranza il capoluogo. I tre consiglieri eletti da Viterbo infatti sono Lina Delle Monache di Tuscia Democratica e i due civici frontiniani Umberto Di Fusco e Maria Rita De Alexandris. 

 

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