Polemiche sulla tassa di soggiorno, il problema è più serio di quello che si possa credere e sta nella mentalità

Polemiche sulla tassa di soggiorno, il problema è più serio di quello che si possa credere e sta nella mentalità

Homepage - VITERBO - VITERBO - Aumento della tassa di soggiorno nel capoluogo da un euro a un euro e ottanta centesimi, piovono le polemiche. Quelle in ordine sparso e quelle organizzate, come dimostra l'intervento di Federalberghi.

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VITERBO – Aumento della tassa di soggiorno nel capoluogo da un euro a un euro e ottanta centesimi, piovono le polemiche. Quelle in ordine sparso e quelle organizzate, come dimostra l’intervento di Federalberghi.

La Fune ha espresso una propria posizione sull’argomento e questo ha tirato in ballo una serie di interventi. In modo particolare siamo rimasti colpiti da uno di questi, che riportiamo fedelmente: “Al giornalista di questo articolo consiglio un’esperienza che forse non ha: mettersi nei panni di noi operatori del settore e chiederla lui l’elemosina della tassa di soggiorno come aggiunta al costo normale del pernottamento ai turisti che vengono. Basterebbe una settimana, magari dopo avrebbe ragione di criticarci”.

Un commento che è molto importante perché mostra il problema esistente in città, dove questo genere di riflessioni sono diffuse e purtroppo cavalcate anche da alcuni politici (immaginiamo per ragioni di coltura del proprio elettorato). Un problema che è tutto di mentalità.

Diversi gestori percepiscono il chiedere i soldi della tassa di soggiorno come “chiedere l’elemosina”. Il che è francamente anacronistico e assurdo. Nella realtà la tassa di soggiorno è un qualcosa a cui il turista difficilmente bada e se vi bada allora significa che è un pessimo turista. Uno di quelli che va in un posto e non prende neanche un caffè o se i bagni sono a pagamento si “tiene la pisciata”. Ma il fatto che la mentalità sia questa ci permette di capire dove occorre intervenire.

Se Viterbo vuole diventare un luogo turistico deve coltivare una nuova mentalità, altrimenti sarà impossibile ottenere risultati. Ma del clima di paura e di percezione “particolare” c’è traccia anche nella stessa decisione di aumento maturata dalla giunta. Perché 1,80 euro e non 2 euro? Anche lì deve essere entrata in ballo la mentalità in base alla quale se si fanno pagare due euro è troppo e la gente non viene.

L’unico caso di sviluppo turistico nel Viterbese: Civita di Bagnoregio; ci racconta una storia diversa. I turisti sono arrivati quando hanno iniziato a pagare il biglietto e sono aumentati quando questo è salito da un euro e cinquanta a cinque euro. 

Alla signora che gestisce una struttura ricettiva a Viterbo ha replicato un’altra persona. E’ interessante come: “Guardi io gestisco una casa vacanza a Roma e chiedo 3,50 euro a notte a persona. Non mi sento di chiedere l’elemosina. E’ una legge, la faccio rispettare, altrimenti ne pago le conseguenze. E non mi venga a dire che Roma spende bene quei soldi  per migliorarsi e potenziare il turismo”.

C’è una mentalità che costruisce depressione economica e blocca lo sviluppo da superare. Chi amministra la città dovrebbe porsi il problema e capire quanto è importante investire in comunicazione, per cercare di sciogliere i nodi. 

 

Foto Fisioterapy Center

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