Palazzo dei Priori, lo “smontaggio” della maggioranza Frontini passa ora per Ugo Poggi

Palazzo dei Priori, lo “smontaggio” della maggioranza Frontini passa ora per Ugo Poggi

Homepage - VITERBO - Adesso è Ugo Poggi il target delle opposizioni nel complicato lavoro di "smontaggio" della maggioranza Frontini. 

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VITERBO – Adesso è Ugo Poggi il target delle opposizioni nel complicato lavoro di “smontaggio” della maggioranza Frontini. 

L’unico eletto in sala d’Ercole della lista sgarbiana ‘Io Apro Rinascimento’ è, in questa fase, un anello debole per le cattive acque in cui naviga il suo “principale”. Sgarbi è al centro di un’inchiesta giudiziaria che rende fragile anche la sua permanenza nella giunta Frontini. Se infatti da Roma venisse deciso di rimuoverlo da sottosegretario del Ministero della Cultura la prima cittadina del capoluogo della Tuscia avrebbe margini di manovra pari a zero e dovrebbe procedere di conseguenza con la rimozione del professore dalla propria squadra di governo cittadino. In sintesi su un piano pragmatico la storia è questa: “Quello che fa Giorgia farà Chiara”. 

Inoltre le opposizioni viterbesi stanno facendo il loro gioco e hanno iniziato a versare acqua su un terreno già franoso. La seduta di consiglio di ieri mattina è la prova plastica del disegno politico: terremotare Sgarbi per fare perdere alla maggioranza un secondo tassello. E questo secondo pezzo porta il nome di Poggi. 

Le minoranze viterbesi cavalcano la tigre delle assenze di Sgarbi in giunta e in consiglio e pongono netto l’interrogativo sulla sua utilità per Viterbo. Così facendo vogliono spingere la sindaca Frontini a fare il passo di rimuovere l’assessore alla Bellezza, supponendo che questo faccia passare, come in una sorta di riflesso pavloviano, anche Poggi all’opposizione. A quel punto oltre a Bruzziches ci sarebbe di più (anche Poggi) e l’ingrossamento delle file degli ex frontiniani potrebbe dare il coraggio del salto anche a Letizia Chiatti. 

Tutte manovre che se azzeccate porterebbero la partita in consiglio a 17-15 (18-15 con il voto del sindaco). Una maggioranza piuttosto ridotta anche se ancora buona per governare. Ma è chiaro che l’effetto che si spera è quello di innescare un “effetto valanga”.

Da qui parte l’assedio a Sgarbi che altro non è che un assedio a Poggi per interposta persona. Ora la cosa che nessuno è in grado di prevedere è come potrebbe reagire davvero Poggi in caso di caduta di Sgarbi. In politica lo scontato funziona poco e le sorprese possono essere sempre dietro all’angolo. Dall’altro lato, fronte maggioranza, la sindaca ha fatto la sua mossa: restituire a Poggi le deleghe. 

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