Mecarini: “Tutti i viterbesi con le clarisse, no al trasferimento”

Mecarini: “Tutti i viterbesi con le clarisse, no al trasferimento”

Primo Piano - Una questione delicata quella del trasferimento delle suore clarisse dal monastero di santa Rosa. Per tantissimi viterbesi rappresentano le custodi del corpo della patrona e la memoria di una tradizione centrale per la città. C'è poi tutta la vicenda del "tesoro di santa Rosa", su cui sta indagando la Procura di Viterbo.

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“Un pensiero per le clarisse di santa Rosa. C’è la brutta idea di trasferirle, rinnovo un appello affinché questo non accada. Tutti i viterbesi dovrebbero muoversi in questa direzione”, così il presidente del Sodalizio Massimo Mecarini in un passaggio del suo intervento all’evento ‘Sinfonia per il Museo delle Macchine’.

Una questione delicata quella del trasferimento delle suore clarisse dal monastero di santa Rosa. Per tantissimi viterbesi rappresentano le custodi del corpo della patrona e la memoria di una tradizione centrale per la città. C’è poi tutta la vicenda del “tesoro di santa Rosa”, su cui sta indagando la Procura di Viterbo.

E proprio il procuratore capo Alberto Pazienti, notizia riportata nei giorni scorsi dal Messaggero, ritiene che sia importante far rimanere le tre clarisse rimaste nel convento almeno per un altro anno.

Lo stesso avrebbe scritto al Vaticano una lettera, con cui sarebbe stata messa in evidenza l’opportunità della permanenza delle tre nella struttura viterbese, soprattutto della madre badessa suor Annunziata Campus. Infatti, ai fini delle indagini in corso, potrebbero rivelarsi preziose le testimonianze delle clarisse.

L’inchiesta punta a fare luce su presunte sparizioni di pezzi del tesoro. Intanto è stato dato incarico a un consulente di realizzare un inventario dei beni presenti, ancora non catalogati, in collaborazione con la Soprintendenza e il nucleo di polizia giudiziaria con l’ispettore onorario Mibac Felice Orlandini.

 

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