L’Archivio segreto dei Papi e i Musei Vaticani in campo per la mostra ‘Gemelli Pontifici’

L’Archivio segreto dei Papi e i Musei Vaticani in campo per la mostra ‘Gemelli Pontifici’

Homepage - Due partner d'eccezione per la mostra che si svolgerà ad aprile a Viterbo e in estate ad Avignone 'Gemelli Pontifici'. Si tratta dell'Archivio segreto dei Papi e dei Musei Vaticani. Una collaborazione che dà l'idea dell'alto valore qualitativo della mostra pensata per suggellare il gemellaggio tra le due città.

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Musei Vaticani e Archivio segreto dei Papi tra i partner della mostra ‘Gemelli Pontifici’. Si tratterà di un evento in grado di fare molto rumore, considerando l’alto valore scientifico della curatela e l’importanza dei pezzi che saranno offerti alla curiosità dei visitatori.

L’iniziativa è stata pensata per suggellare il gemellaggio tra le due città papali di Avignone e Viterbo, che sarà firmato in maniera ufficiale proprio in occasione dell’apertura di ‘Gemelli Pontifici’, in calendario nel capoluogo della Tuscia il prossimo aprile. Poi, in estate, il tutto volerà Oltralpe, dove rimarrà qualche mese.

Le location scelte sono i due palazzi papali. Il tutto avrà un grande risalto, considerando anche la fortunata coincidenza dell’Anno Santo. Per l’occasione sono attesi a Roma circa 25 milioni di pellegrini, un numero imponente che lascia presagire ricadute positive anche nella vicina Viterbo.
Importante la partecipazione alla realizzazione del progetto dell’Archivio segreto dei Papi e dei Musei Vaticani. Due veri e propri colossi. Particolarmente interessante il coinvolgimento degli Archivi, una realtà che custodisce 85 chilometri di scaffali pieni zeppi di pergamene antiche e bolle papali dall’inestimabile valore storico. Un vero e proprio luogo sacro per gli studiosi del settore.

I capitoli tematici della mostra prenderanno le mosse dai Ritratti dei papi eletti a Viterbo e ad Avignone, e chiuderanno sul Palazzo Papale di Avignone, per poi arrivare a Roma, passando per la mano degli “artefici” dell’arte, della politica, della Chiesa, alla luce di un rapporto incentrato sul potere di quei pontefici che fecero in modo che una fetta importante dell’arte tosco-romana arrivasse nel sud della Francia, che si fece “crocevia ricco d’avvenire”.

L’esposizione viterbese si articola in diversi capitoli tematici. Dai ritratti dei pontefici eletti a Viterbo e Avignone, al primo Conclave, passando per il Corpus Domini, i codici miniati e le bolle papali dell’epoca. Inevitabile considerare anche figure come quella di Federico II e Carlo D’Angiò, santa Rosa e santa Caterina da Siena. Proprio di quest’ultima sarà presente parte dell’importante epistolario.

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