Invasione di granchi blu alla foce del Mignone, arrivati con l’acqua usata come zavorra dalle navi possono avere effetti devastanti sull’ecosistema

Invasione di granchi blu alla foce del Mignone, arrivati con l’acqua usata come zavorra dalle navi possono avere effetti devastanti sull’ecosistema

Homepage - Il primo avvistamento sulle coste del Lazio con questo particolare granchio dai colori particolarmente accesi è avvenuto un paio di settimane fa proprio alla foce del Mignone. Adesso iniziano ad arrivare altre segnalazioni, come quelle riportate dalla stampa di Ladispoli. 

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Invasione di granchi blu alla foce del Mignone. Si tratta di una specie, originaria delle coste atlantiche del continente americano. Gli esemplari raggiungono dimensioni notevoli, superiori ai venti centimetri e sono dotati di spuntoni e chele particolarmente robuste. Vogliamo evitare di lanciare allarmismi perché non rappresentano pericolo per i bagnanti. In realtà però rischiano di essere molto dannosi per l’ecosistema locale, minacciando di fatto l’esistenza di molte specie autoctone. 

Il primo avvistamento sulle coste del Lazio con questo particolare granchio dai colori particolarmente accesi è avvenuto un paio di settimane fa proprio alla foce del Mignone. Adesso iniziano ad arrivare altre segnalazioni, come quelle riportate dalla stampa di Ladispoli. 

Il primo incontro è avvenuto con un pescatore che, pescando sulla foce del fiume che entra in mare all’altezza di Sant’Agostino, ha agganciato casualmente con l’amo un grosso esemplare. Sorpreso e incuriosito ha quindi provato a utilizzare delle grosse esche, da pezzi di pesce a pezzi di pollo, pescandone diversi esemplari. Da quel momento si è diffusa la voce e sono molti gli appassionati che si stanno recando alla foce del Mignone a pesca di granchi blu. Anche perché si tratta di una specie molto pregiata. Basta considerare che il valore commerciale è di 150 euro al chilogrammo. 

Questo tipo di granchi ha iniziato a diffondersi nelle acque di molti mari perché le navi imbarcando acqua sulle coste atlantiche dell’America per zavorrarsi li hanno imbarcati e aprendo i portelloni altrove li hanno liberati. I granchi blu tendono a stabilirsi in ambienti tipo le foci dei fiumi e le lagune. Avendo bisogno di un certo grado di salinità dell’acqua non possono risalire i fiumi e finire in laghi o simili. 

La prima presenza di grandi azzurri in Italia è stata segnalata nel luglio 2008 in Basilicata, alla foce dei fiumi lungo la costa ionica. Sempre nello stesso anno i primi avvistamenti sulla costa adriatica dell’Abruzzo e della Puglia e nell’alto adriatico da Goro ai lidi ferraresi.

Nell’agosto del 2019 sono stati pescati alcuni esemplari lungo la costa del Cilento, in località Ascea Marina di Velia a Salerno e in località Sottomarina di Chioggia (Venezia). La specie si sta rapidamente diffondendo nelle Valli di Comacchio e nel ravennate, dove le acque calme e poco profonde si sono rivelate un habitat ideale per riproduzione e crescita.

Dal novembre 2019 gli esemplari pescati in questa zona sono aumentati in maniera sensibile. Nell’agosto 2019 sono stati avvistati anche a Roca Vecchia Marina di Melendugno (Lecce), Lesina e Peschici (Foggia). Nel settembre 2019, sulla spiaggia di Marina di Pisciotta a Salerno, per la precisione sulla spiaggia Bandiera Blu denominata Acquabianca, sono stati avvistati altri esemplari. Nel 2020 sono stati avvistati anche nei pressi del golfo di Manfredonia e Vieste, a Vasto e San Salvo in Abruzzo. Nei mari della Sardegna, prevalentemente nelle lagune della provincia di Oristano, sono stati pescati alcuni esemplari. Altri esemplari sono stati catturati nel Golfo della Spezia, precisamente nella costa Lericina di fronte a San Terenzo tra novembre 2021 e febbraio 2022 da pescatori locali. 

Foto Fisioterapy Center

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