I magnifici sette, giustizieri di Michelini o di se stessi?

I magnifici sette, giustizieri di Michelini o di se stessi?

Homepage - Hanno dominato, con la loro assenza, la scena politica viterbese degli ultimi sessanta giorni. Sono i sette, qualcuno li ha chiamati anche "i magnifici sette". Si pensava potessero essere i "giustizieri" di Michelini, ora rischiano di esserlo di se stessi.

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La loro decisione di revocare la fiducia al sindaco Michelini in data 19 dicembre ha di fatto cambiato lo scenario politico. Tutti siamo rimasti per sessata giorni filati ad aspettare da un momento all’altro la caduta dell’amministrazione.

Un fallimento politico da certificare nello studio di un notaio. Ma tutto questo non c’è stato. I sette non credono più in Michelini. Non vogliono però poltrone, come nei più classici drammi dei palazzi politici, hanno semplicemente la nausea. Nausea di continuare a mettere la faccia per conto di un’amministrazione che non condividono per stile, modi e – a detta loro – un’eccesiva dose di arroganza.

Il problema è che la caduta di Michelini non c’è stata e i sette non si sa più cosa sono, cosa rappresentano. I bene informati dicono che faranno cadere Michelini ma dopo il 24 febbraio, per scongiurare la prospettiva del voto a giugno. Questo perché il voto a giugno non è gradito al loro partito.

Questo manderebbe però la città sotto un anno di commissariamento. Una cura peggiore del male. Così facendo i sette rischiano di diventare i “giustizieri” di se stessi.

Mag7

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