A Viterbo il meeting delle città medioevali d’Italia. Frontini: “Un momento d’orgoglio”

A Viterbo il meeting delle città medioevali d’Italia. Frontini: “Un momento d’orgoglio”

Homepage - VITERBO - Una giornata per valorizzare il capoluogo della Tuscia come città medioevale. Così ieri si sono dati appuntamento a Palazzo dei Priori i rappresentanti dei trenta comuni che hanno costituito la Rete della città medioevali, di cui Viterbo è capofila. 

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VITERBO – Una giornata per valorizzare il capoluogo della Tuscia come città medioevale. Così ieri si sono dati appuntamento a Palazzo dei Priori i rappresentanti dei trenta comuni che hanno costituito la Rete della città medioevali, di cui Viterbo è capofila. 

“Il Medioevo è anche uno dei temi da sviluppare per la candidatura della Capitale Europea della Cultura nel 2033. Candidarsi per questo prestigioso titolo non significa solo preparare un dossier da presentare, ma anche cambiare prospettiva nei confronti del futuro della città – ha spiegato la sindaca Chiara Frontini -.

È un orgoglio ospitare eventi di questa rilevanza, che rappresentano un momento di incontro e confronto tra diversi comuni. Un sincero ringraziamento va a Renato Chiti, destination manager di Medieval Italy, per l’eccellente lavoro che sta portando avanti per la valorizzazione e la messa in rete delle destinazioni medievali più belle d’Italia”.

Due i momenti significativi: l’incontro aperto al pubblico della mattina (ore 10,30) per promuovere la consapevolezza dell’importanza della Rete e quello del pomeriggio con l’assemblea dei trenta comuni aderenti alla Rete.

 Obiettivo della Rete, di cui è divenuto recentemente partner strategico Enit – Agenzia nazionale del turismo, è la creazione di un’offerta italiana di turismo profondamente incentrato sull’autenticità medievale dei luoghi, tramite la promozione congiunta di un calendario di eventi e rievocazioni storiche di assoluta eccellenza.

A far parte della Rete insieme a Viterbo le città medievali di Pistoia, Prato, Fucecchio, Calenzano, Volterra, Incisa Scapaccino, Ariano Irpino, Fermo, Monteriggioni, Serravalle Pistoiese, San Gimignano, Sutri, Civita di Bagnoregio, Cairo Montenotte, Anagni, Boville Ernica, Stroncone, Vitorchiano, Tarquinia, Mandas, San Gemini, Viterbo, Narni, Bevagna, Perugia, Santa Fiora, Scurcola Marsicana e Pandino.

Il Festival nella città di Viterbo è stato organizzato dal Comune con il supporto tecnico di Archeoares. La giornata di ieri si è aperta con i saluti istituzionali della sindaca Chiara Frontini e dell’assessore allo sviluppo economico locale e turismo Silvio Franco, seguiti da quelli del consigliere della Regione Lazio Daniele Sabatini e del consigliere Enit Spa con delega alle Regioni Sandro Pappalardo.

Ad aprire i lavori il cofondatore di Archeoares Francesco Aliperti, seguito dal destination manager Medevial Italy Renato Chiti che si è addentrato nel progetto di Rete e modello di turismo storico e rievocativo. Quindi la volta di Valeria Trupiano in rappresentanza dell’Istituto centrale per il patrimonio immateriale che invece tratterà il tema dalla mappatura delle rievocazioni storiche alla legge a tutela e salvaguardia. La parola poi ai rievocatori: Antonio Tempesta per ARSL – associazione rievocazioni storiche del Lazio, Andrea Monteriù per AMRS – associazione marchigiana rievocazioni storiche, Carlo Paolocci per AURS – associazione umbra rievocazioni storiche. 

I lavori sono poi ripresi nel pomeriggio, alle 14,30, con l’assemblea dei comuni aderenti alla Rete. Il festival si è concluso con una visita per le vie della città di Viterbo.

 

Foto Fisioterapy Center

 

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